PRIMA GIORNATA VERSO IL RINVIO

I calciatori italiani dormano sonni tranquilli e non si facciano scrupoli: non sono gli unici a non essersi accorti della crisi economica mondiale. In più possono farsi forti dell’esempio che in queste ore stanno dando i loro colleghi spagnoli che hanno deciso incrociare le braccia (o gli scarpini) e di bloccare l’inizio del campionato spagnolo previsto per questo week end. I calciatori spagnoli e la Lega non hanno infatti trovato l’intesa sul nuovo contratto collettivo e la prima giornata della Liga è sempre più vicina alla cancellazione. Il sindacato di categoria (Afe) e la Liga de futbol profesional (Lfp) si sono riuniti ieri mattina, ma la fumata bianca non è arrivata. «Non c’è accordo. L’assocalciatori mantiene lo sciopero per questa giornata - ha spiegato il presidente della Lega Spagnola José Luis Astizaran -: ci incontreremo nuovamente venerdì e se necessario per tutto il fine settimana». Le parti sono distanti soprattutto in relazione al fondo di garanzia salariale e ai 52,8 milioni di euro di ingaggi non pagati da 7 società che versano in profonda crisi. I giocatori chiedono che in caso di non pagamento per tre mesi del salario un calciatore possa rompere unilateralmente il contratto.

I colloqui dovrebbero riprendere venerdì: anche in caso di intesa, che al momento appare lontana, sarebbe difficile garantire il regolare svolgimento della prima giornata di campionato. L’Afe, nella protesta annunciata già lo scorso 11 agosto, aveva manifestato l’intenzione di far slittare anche il secondo turno dei tornei di prima e seconda divisione.

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