Un giorno nero senz’auto Metro e tram scoppiano e il bike sharing va in tilt

Usate i mezzi pubblici, riscoprite il piacere di girare Milano in bicicletta. Bei proclami quelli di Pisapia. Peccato che nemmeno le bici funzionino. Il sistema del bike sharing rimane fuori servizio per due ore e mezza, a partire dal primo pomeriggio, nella maggior parte delle stazioni della città. Verrebbe da dire: che disdetta, proprio nel giorno in cui il sindaco ha deciso di vietare la circolazione delle automobili. In realtà negli ultimi mesi il sistema BikeMi va in tilt spesso e volentieri e non sempre è possibile sfilare la bici dalla rastrelliera o utilizzare la tastiera per vedere quale bicicletta verrà assegnata. Le colonnine che identificano i parcheggi delle biciclette Bike Mi mostrano a lungo un’inquietante schermata rossa di «temporaneamente fuori servizio», ed è possibile solo restituire le bici, non prelevarle.
A provocare il disagio, secondo quanto riferito dai responsabili di Clear Channel, a cui Atm ha appaltato la gestione del servizio, un problema al sistema informatico. La linea telefonica si è infatti bloccata per una avaria ad uno dei punti del sistema mandando il tilt il funzionamento dell’intera rete. Clear Channel ha provveduto a inviare 1.500 sms per scusarsi con gli utenti, rimborsando loro il costo del servizio per l’intera giornata (sia che avessero fatto un biglietto giornaliero sia che avessero un abbonamento settimanale o annuale).
Bici a parte, i disagi si sono verificati anche sui mezzi pubblici, dove si sono riversate orde di persone, sia per raggiungere gli uffici sia per lo shopping natalizio. È vero che Atm ha potenziato le corse del metrò, soprattutto verso i padiglioni di Rho Pero per la Fiera dell’artigianato, ma forse non è bastato. «Ci ho messo 45 minuti per arrivare a Loreto con i mezzi pubblici contro i soliti 10 minuti di auto» protesta un passeggero. Ma per Atm è andato tutto liscio, anzi si registra con soddisfazione un 45% in più di utenti.
I disagi non sono mancati nemmeno dopo le 18, quando la città ha riaperto al traffico: code lunghissime di auto hanno intasato la circonvallazione e le arterie principali. A muovere pesanti critiche e «a rimandare Atm a settembre» è il consigliere provinciale milanese del Pd Roberto Caputo, che critica la performance dell’azienda dei trasporti milanesi nel primo giorno in cui vige il blocco totale del traffico in città. «Spero che oggi - si augura per il secondo giorno di blocco totale - vengano messi in campo più mezzi pubblici ed una migliore organizzazione». «Quella di ieri - afferma Caputo - doveva essere la prova del fuoco per Atm. Infatti non si trattava della solita domenica a piedi, ma di una giornata semilavorativa e prenatalizia. Una prova anche per il futuro, quando entrerà in vigore a gennaio l’area C. Purtroppo non tutto è andato bene, anzi. Per alcune linee di superficie attese sopra i venti minuti, mezzi stracolmi, utenti stipati come sardine, impossibilità di obliterare i biglietti e quindi danno economico».


Parla di «un’inutile mazzata per i milanesi» il vicepresidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato che chiede all’assessore Maran «perché non ha anticipato l’introduzione del biglietto giornaliero a 3,50 euro a questi due giorni di blocco auto, invece di farlo partire da lunedì». da parte del Comune risponde l’assessore Pierfrancesco Majorino: «Le polemiche sono davvero inutili. Milano ha bisogno di tornare a respirare e ci vogliono scelte coraggiose».

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