Il «Giorno della Riscossa» ricordi gli eccidi di italiani

Egregio Direttore, dopo la data del 25 aprile, grazie alla proposta del consigliere regionale dei Ds Veschi, il Consiglio Regionale sarebbe intenzionato di istituire il 9 di settembre il «giorno della Riscossa». A questo punto ci chiediamo: ma di quale «riscossa» parla il signor Veschi? Intende, forse, dopo l’8 settembre, la ribellione a Cefalonia di giovani ufficiali della Division Acqui che all’idea della resa uccisero un capitano dei Carabinieri, sequestrarono il Generale Gandini esautorandolo dal comando e aprirono il fuoco sulle truppe germaniche di stanza sull’isola scatenando la reazione del presidio tedesco agli ordini del tenente colonnello Hans Barge? O di tutte le stragi accadute in molte province italiane specialmente del Nord fra il maggio 45-46 (ricordiamo la nostra Liguria con gli eccidi di Rovegno, Vigoponzo di Dernice, Monte Manfrei) i cento fucilati del Piave, gli impiccati di Chioggia, i giustizieri di Schio, il check-point alla Bastia, le foibe della Venezia Giulia?
Tali eventi, questo paladino dell’antifascismo secondo noi, ha sempre ignorato di proposito, per opportunismo politico di partito o per faziosità ideologica.

Per cui sarebbe meglio che la data del 9 di settembre rappresenti non certo una «Riscossa» ma decine di eccidi e centinaia di omicidi per vendetta o per odio politico o di classe non certo degni di un paese civile. Distinti saluti.
Forza Nuova
Continuità Ideale

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