Giovani, blogger e liberali

Maria Vittoria Cascino

Soprattutto giovani. Soprattutto di centro destra e soprattutto blogger. Che sabato e domenica si sono chiamati a raccolta a Sestri Levante, Opera Madonnina del Grappa, al convegno su «Informazione e Libertà», tra media, web e pluralismo. L'organizzano Ideazione, L'opinione e ToqueVille la città dei liberi. Per contarsi e raccontarsi dove andare. Che la blogosfera, spazio virtuale dei diari interattivi, si dilata da blob, cresce in maniera esponenziale e aggrega menti pensanti. Questo il dato. Un patrimonio di cultura e informazione che vuole diventare forza d'urto politica. Parti da ToqueVille, nata dall'universo di Ideazione. «La città dei liberi» è un aggregatore di blog, consente di riunire interventi su un'unica piattaforma web. Ma è soprattutto un'agorà di commentatori politici di area liberale, conservatrice, radicale e riformista, giornalisti professionisti e non. Pluralità e confronto, humus ricchissimo che produce pensiero politico. Blogger editori di se stessi a costo zero. A Sestri da tutta Italia per riflettere su come giocarsi la partita.
Strumenti e approccio politico. «Credo che blogosfera e mediasfera si uniranno per crearne una terza differente - azzarda Andrea Mancia, caporedattore di Ideazione e responsabile di Toqueville - Cerchiamo di raccogliere intelligenze disperse dell'informazione del centro destra per farle dialogare. Una sorta di precursore del partito unico che verrà». Perché «è la prima generazione che si mette in gioco politicamente - incalza Marco Taradash, giornalista e coordinatore di Riformisti liberali - ToqueVille è una fase di crescita per creare una lobby politica informativa esterna all'establishment ufficiale. Uno spazio virtuale importante che sostituisce i movimenti giovanili dei partiti». C'è anche Mario Sechi, vice direttore de Il Giornale e blogger, che insiste sulla cappa totale di conformismo che ci pressa: «Quando Silvio Berlusconi, in campagna elettorale parlava di regime, veniva sbertucciato. Eppure quello che si sta sviluppando in Italia è un regime soft, un ammorbante pensiero unico». Vanno bene queste riunioni, ma sul coordinamento dei blogger «c'è il rischio che la politica fagociti l'eterogeneità del pensiero. ToqueVille deve essere strumento di pressione senza confondersi con la politica. Il cui problema è un altro: fare sì che ToqueVille e gli altri abbiano l'opportunità di svilupparsi. Non mi interessano le idee della politica sulla cultura, mi serve che la politica faccia da autostrada digitale perché io riesca a far correre le mie idee». Parla anche un imprenditore illuminato come Adriano Teso, responsabile nazionale per Forza Italia del Dipartimento Modernizzazione e Sviluppo del Paese: «L'Europa sta morendo. Per uscirne dobbiamo creare più liberalismo economico. È un problema di cultura. Dobbiamo avere politici, gente per bene, giovane e preparata».

Teso si sta già muovendo: «per aggregare giovani e vedere cosa mettere insieme in campo giornalistico. Berlusconi deve pensare al futuro di questo patrimonio».
Applausi. Appunti a raffica. Un solo neo: l'Italia web era rappresentatissima, la nostra Liguria politica un po' meno.

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