An giovani a Fini: "Non saremo mai antifascisti"

Il leader di Azione Giovani dopo le parole del presidente della Camera: "Non possiamo e non vogliamo esserlo". Matteoli: "Così si mettono fuori da An"

An giovani a Fini: "Non saremo mai antifascisti"

Roma - Malumori in Alleanza nazionale dopo le frasi di Gianfranco Fini sull’antifascismo e la Rsi. È Federico Iadicicco, presidente di Azione Giovani Roma, a prendere una posizione molto critica sul suo sito: "Ce l'ho messa tutta per trovare un motivo valido per essere antifascista ma non l’ho proprio trovato, anzi ne ho trovati molti per non esserlo. Prego Dio affinché ci dia la forza di perdonare chi in nome dell`antifascismo ha ucciso giovani vite innocenti; ma cerca di comprenderci, noi non possiamo essere, non vogliamo essere e non saremo mai antifascisti", sottolinea l’esponente dei giovani di An in una lettera aperta.

La polemica di Azione Giovani "Ce l’ho messa tutta per trovare un motivo valido per essere antifascista ma non l’ho proprio trovato anzi ne ho trovati molti per non esserlo. A questo punto ti prego di capirmi e con me tutti i ragazzi di Azione Giovani. Prego Dio affinché ci dia la forza di perdonare chi in nome dell’antifascismo ha ucciso giovani vite innocenti; ma cerca di comprenderci noi non possiamo essere, non vogliamo essere e non saremo mai antifascisti". È quanto scrive il presidente di Azione giovani Roma e consigliere provinciale del Pdl, Federico Iadicicco, nella "lettera aperta ad ogni Italiano" pubblicata sul sito www.azionegiovaniroma.org.

L'accusa alla sinistra "Circa due anni fa, non nel 1943, il più importante sito della rete antifascista italiana, indymedia, pubblicò un articolo di commento - scrive Iadicicco - a una iniziativa di Azione Giovani di Roma e ritenne utile mettere vicino al mio nome anche il mio indirizzo di casa, con l’evidente intento di puntare l’indice contro di me e di indicarmi come bersaglio da colpire. E ho pensato: Come potrei aderire alla cerchia dei miei aguzzini? Come potrei dichiararmi antifascista?".

"Sono andato un pò indietro nel tempo - conclude Iadicicco - ha fra gli anni Settanta e Ottanta, comunque non nel 1943, e mi è venuto alla mente che alcune decine di ragazzi come me, che facevano quello che faccio io oggi, sono stati uccisi dall’ odio degli antifascisti e francamente a quel punto sono crollato".

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