Giraudo: «Dedicato a Umberto Agnelli»

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da Livorno

«Questo scudetto è dedicato a Umberto Agnelli». È Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus, il primo a interrompere il lungo silenzio stampa bianconero nel giorno della festa per lo scudetto n.28. «Il tricolore - ha detto Giraudo, intervistato da Stadio Sprint - premia un progetto cominciato un anno fa, quando proponemmo a Umberto Agnelli l'ingaggio di Capello e lui benedì questa scelta: volevamo vincere, e Capello era la miglior garanzia».
Poi Giraudo ha parlato del silenzio stampa. «Sponsor e tifosi ci hanno incoraggiato. Lo abbiamo scelto per passare gli ultimi 20 giorni a concentrarci, piuttosto che a commentare squalifiche spropositate come quella di Ibrahimovic o certa tv a mio avviso spazzatura, come quella fatta su Cannavaro». Giraudo ha poi aggiunto che la famiglia Agnelli «è stata, è e sarà la fortuna della Juventus negli anni a venire». «Una delle fortune vere della Juventus è di avere una proprietà come la famiglia Agnelli da quasi 100 anni. È un caso unico al mondo. Non ci sono state scaramucce tra me e la proprietà. Io debbo tutto a questa famiglia che mi ha permesso per tanti anni di lavorare non solo alla Juventus ma anche in tante altre occasioni». «È una vittoria che sicuramente nasce da una situazione molto difficile per noi. Un anno fa circa è mancato il dottor Umberto Agnelli, che è stata la persona che ci ha guidato in questi anni. È la persona che ha messo in piedi questa squadra ed i dirigenti. Con lui si è scelto Capello, tutto lo staff tecnico, si è fatto il programma per l'organico di quest'anno. È stato un anno in cui ci è mancato il punto di riferimento. Di questi anni. È una vittoria che vogliamo dedicare a lui perché è la persona che se lo merita più di tutti».
L'amministratore delegato ha poi aggiunto che la Juventus è riuscita «ad avere una gestione sportiva di eccellenza con risultati molto buoni, anche di bilancio». «Il futuro non lo conosco.

In questo momento la Juventus è una società che ha i fondamentali come si dice a livello bilancistico e che è in grado di essere competitiva a livello sportivo ed economico. Non c'è la necessità di particolari interventi. Se poi ce ne saranno sono sicuro che la famiglia Agnelli farà la sua parte».

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