Giro d'Italia: Milano fuori nel Centenario

Ecco il percorso del 2009: si va da Venezia a Roma. Sotto la Madonnina forse solo una partenza di tappa. Percorso al contrario: subito le Dolomiti, nel finale deciderà il Vesuvio

Giro d'Italia: Milano 
fuori nel Centenario

Milano fuori dal Giro, o quasi. Nell’anno in cui Milano è la capitale europea dello sport, il Giro d’Italia prende altre strade. Nell’anno delle celebrazioni del Centenario, Rcs Sport lascia da parte la città che vide nascere la corsa rosa il 13 maggio del 1909 con la Milano-Bologna (prima tappa) e la Torino-Milano (ultima). Niente Milano, il prossimo anno. Dopo diciotto anni non ci sarà il tradizionale arrivo a Milano. Dopo una vita non ci sarà la presentazione. Nella storia centenaria del Giro, Milano ha ospitato per quaranta volte la partenza e per 72 l’arrivo. Solo in otto occasioni la «corsa rosa» ha ignorato il capoluogo meneghino. Ieri sera, in una nota discoteca milanese, Rcs Sport ha ufficializzato Venezia come sede di partenza del prossimo Giro d’Italia e ha dato appuntamento a metà dicembre alla Fenice per conoscere tutti i dettagli della corsa che grosso modo dovrebbe essere in linea di massima così.

Un Giro sottosopra, che affronterà subito le Dolomiti e si deciderà in pratica sul Vesuvio, prima di chiudersi a Roma. Anche questa scelta, sicuramente innovativa, non mancherà di far discutere e farà storcere il naso ai puristi delle due ruote che considerano i Monti pallidi monumenti naturali imprescindibili. Ma il Giro del Centenario è davvero tutta un’altra storia: dicono più moderna, più al passo con i tempi. Intanto la passerella delle squadre partecipanti avverrà in piazza San Marco, a Venezia, l’8 maggio prossimo. Il giorno dopo il via, con una cronometro a squadre al Lido di Venezia sulla distanza di 21 chilometri. Domenica 10 la carovana tornerà sulla terraferma con la Jesolo-Trieste, poi ecco la Grado-Valdobbiadene. Il 12 maggio, martedì, è previsto un altro nobile ritorno: Padova. La Rcs Sport, nove anni dopo la volata vincente di Ivan Quaranta in Prato della Valle (23 maggio 2000), ha scelto la città del Santo per rendere omaggio alla Società Ciclisti Padovani che celebra anch’essa il proprio Centenario.

Il giorno seguente è in programma un'altra galoppata sui monti, da San Martino all'Alpe di Siusi, quindi da Bressanone a Myrhoffen, in Austria. Poi da Innsbruck a Chiavenna, e si proseguirà con la Morbegno-Bergamo, prima di arrivare all’ombra della Madonnina, con la partenza della Milano-Biella, che precederà il 18 maggio il primo giorno di riposo. Il 19 si riprende con la Cuneo-Pinerolo, tappa monumento della corsa a tappe, poi via con la Torino-Arenzano, la crono individuale da Sestri Levante a Riomaggiore, e la Lido Camaiore-Firenze, prima della Campi Bisenzio-Bologna San Luca, e la Forlì-Rimini, prima della Pergola-Monte Petrano. Il 26 maggio, secondo e ultimo giorno di riposo. Di nuovo tutti in sella dal 27 con la Chieti-Block Haus (arrivo in salita), la Sulmona-Benevento, la suggestiva Avellino-Napoli Vesuvio, la Napoli-Anagni e gran finale a Roma con una crono individuale.

Un Giro che si celebra con un disegno innovativo che a tratti ricorda quello del 1968, vinto da Eddy Merckx, che affrontò le Dolomiti a metà corsa e si concluse a Napoli con il Block Haus posto al penultimo giorno. Roma sede di arrivo? Solo nel 1911 (Galetti) e nel 1950 (Koblet). Sarà un Giro che al passato si rivolge, ma per certi versi con il passato vuole anche rompere. Intanto c’è chi ne esce a pezzi: Milano.

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