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Giro nella terra di Coppi Nibali è sempre in rosa

Tre fuggitivi - Pineau, Fouchard e Arashiro - scappano in fuga e si giocano la tappa riuscendo a non farsi riprendere dal gruppo: sul traguardo di Novi Ligure la spunta il francese Pineau (Quickstep)

Giro nella terra di Coppi 
Nibali è sempre in rosa

Novi Ligure – Era la classica tappa per velocisti ma, alla fine, gli amanti dello sprint sono rimasti un po' delusi. A dire il vero una volata c’è stata, però a giocarsi la Novara-Novi Ligure (162 km) sono stati tre fuggitivi che il gruppo non è riuscito a riagganciare. A tagliare per primo il traguardo è il francese Jerome Pineau (Quickstep), seguito dai compagni di fuga Fouchard e Arashiro. Dopo pochi secondi arriva il gruppo. Ma ormai è troppo tardi: i tre fuggitivi sono riusciti nell'impresa. La classifica è invariata: la maglia rosa resta sulle spalle di Vincenzo Nibali (nella foto con Faustino e Marina Coppi). Subito dietro i suoi compagni di squadra, Basso e Agnoli.

La fuga Il primo a sganciarsi dal gruppo al 18° km è il giapponese Yukiya Arashiro (Bbox Bouygues Telecom). Dopo altri dieci km si staccano, raggiungendo il fuggitivo, anche la maglia verde Voss (Milram), Fouchard (Cofidis) e Pineau (Quickstep). Riassorbito Voss dal gruppo gli altri tre ingranano la quarta. Il distacco massimo arriva a 5' 40''. Poi, chilometro dopo chilometro, si assottiglia sempre più. A cinque km dal traguardo è di trenta secondi. Poi sempre meno. E' una lotta contro il tempo, una sfida per mantenere la testa della corsa. Dietro c'è il gruppo che viaggia come un treno e recupera quasi tutto il distacco. Alla fine sono solo pochi metri, qualche colpo di pedale appena dopo la curva finale che precede il rettilineo dell'arrivo. Ma ai tre fuggitivi l'impresa riesce. E i velocisti restano a bocca asciutta.

Lo "squalo dello Stretto" Nibali è il primo, in questa edizione del Giro, a conservare la maglia rosa per più di una giornata. Il suo sogno è nato a Messina quando Vincenzo aveva solo undici anni. Suo padre, Salvatore, recupera un telaio vecchio e arrugginito. Lo ripulisce con la carta vetro e lo tinge di rosso. E’ la prima bici da corsa, l’inizio di una grande passione - trasmessa da padre a figlio - che ha portato il messinese a vestire la maglia rosa. Con le due ruote Nibali sa fare tutto, compresi salti e impennate. Ma la sua forza è spingere sui pedali e guardare avanti, con un solo obiettivo nella testa: voltarsi e scoprire di avere tutti gli altri alle spalle.

La prossima tappa Con la sesta frazione (Fidenza-Marina di Carrara) il Giro arriva in Toscana: 172 km con un paio di salite (una con punte del 12%) che possono restare nelle gambe dei ciclisti. Si inizia ad assaporare il gusto delle montagne, croce e delizia per i corridori, a seconda delle loro specialità.

Ultimo tratto spettacolare, con una discesa da 70 km/h e una curva finale, a 400 metri dal traguardo, da non prendere sotto gamba. Ma il clou in Toscana arriva sabato, con due tratti sterrati che fanno, della Carrara-Montalcino, una piccola "Roubaix".

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