Gita vietata all’alunno down, classe si ribella

Quando i piccoli sono più grandi dei «grandi». In modo semplice, dolce, naturale. Nel loro mondo fanciullesco, ma probabilmente più giusto, e di cui gli adulti dovrebbero riappropriarsi.
Così accade di scrivere di questa storia di discriminazione, di ingiustizia, di violazione etica e morale, una violenza di fronte alla quale si sono ribellati dei ragazzini di nemmeno quattordici anni. Una classe intera, stretta attorno, senza se e senza ma, attorno al compagno down. Uno di loro, uguale a loro. Per tutti, ma non per la preside. Che gli aveva vietato la gita. Non una vacanza, solo un giorno di visita a un’istituto superiore, così come previsto dal Ministero in vista delle scelte d’orientamento.
Accade in un istituto di Catanzaro, la denuncia arriva dalla famiglia del giovane e a raccontarla è Ida Mendicino, responsabile del coordinamento regionale per l’integrazione scolastica.
La mamma del piccolo a gennaio si barricò un’intera mattina nell’ufficio della dirigente scolastica, pretendeva (giustamente) che suo figlio andasse col resto della classe. Non è mai stato bocciato, dicono che segua con profitto i corsi. Dunque perché lui no? Motivazione ufficiale: manca l’insegnante di sostegno. Intervenne persino la polizia per per permettere che lo scolaro down partecipasse alla «gita».
Purtroppo la storia è solo all’inizio. Stando a quanto spiega ancora l’avvocato Mendicino, la saccente preside avrebbe espresso ai docenti l’intenzione di non autorizzare in futuro alcuna uscita dello studente «diverso». E poi presentandosi in classe in un momento in cui lui non c’era, avrebbe invitato i suoi compagni a non fare sapere al ragazzo le date delle gite in programmazione. Più o meno questo il discorso: «Sapete, lui non è in grado apprendere a causa della sua infermità genetica».
Ecco nascere la ribellione. «Senza di lui in gita non ci verràa nessuno di noi». Sembra tratta da libro «Cuore» la lettera che i suoi compagni gli hanno dedicato per il suo compleanno. Bastano un paio di brani: «Per la gente esterna alla classe sembri un ostacolo, invece tu sei la nostra forza....

Ora che ci avviciniamo alla fine degli anni passati insieme, proviamo un grande dolore, pensando tristemente di lasciarti alle buie giornate di scuola senza il nostro raggio di sole. Sarai sempre il nostro piccolo grande amico». Firmato terza F.
Preside vada a lezione.

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