Il giudice ammette 30 testimoni

Trenta testimoni, su una lista di ottanta presentata la scorsa udienza, sono stati ammessi dalla settima sezione del Tribunale nel processo a Luca Bianchini, l’uomo accusato di essere lo stupratore seriale e accusato di aver violentato a Roma tre donne tra l’aprile e il luglio scorso nei quartieri Ardeatino e Bufalotta, aggredendole nei box condominiali.
Diciassette sono i testimoni indicati dal pm Antonella Nespola, gli altri quelli citati dai legali dell’imputato, gli avvocati Bruno Andreozzi e Giorgio Olmi. Tra i testi non ammessi a deporre, rispetto alle richieste dell’accusa, il questore Giuseppe Caruso e una donna che avrebbe subito un tentativo di abuso da parte di Bianchini, la cui vicenda rientra in un altro procedimento. Nella prossima udienza saranno ascoltati cinque agenti della squadra mobile che hanno svolto le indagini. Le loro dichiarazioni, come quelle degli altri testi, tra cui quelle delle parti offese e del capo della squadra mobile Vittorio Rizzi, saranno rese a porte chiuse, come stabilito dallo stesso collegio la scorsa udienza per salvaguardare la privacy delle vittime degli stupri.
Il Tribunale ha fissato anche il calendario delle udienze fino ad aprile.

Anche ieri era presente in aula Bianchini che, stando a quanto riferito dai suoi legali, si informa spesso e vuole sempre sapere e capire quello che succede durante il dibattimento chiedendo copia degli atti. L’uomo, 34 anni ragioniere, ex dipendente di «Roma Metropolitane» fu arrestato il 10 luglio scorso ed ancora detenuto a Regina Coeli.

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