Giudice blocca espulsione di un gay

Piero Pizzillo

Il giudice di pace ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati genovesi Emanuele Lamberti e Massimiliano Montemagno, nell’interesse del loro cliente Jorge Chamba Martinez, 24 anni, cittadino equadoriano, dichiaratamente gay, ed ha annullato il decreto di espulsione emesso dalle autorità amministrative. I legali hanno presentato la documentazione attestante, sia lo status di omosessuale del giovane, sia le discriminazioni più più volte subite sul lavoro per questa sua condizione. Secondo il giudice è comunque notorio «che in Equador gli omosessuali, nonostante la legge non li discrimini, sono spesso sottoposti a detenzioni illegali». Il caso si è verificato a Verbania. Nel 2002 Chamba arriva clandestinamente in Italia, dove la madre lavora stabilmente come domestica, ha un regolare permesso di soggiorno, inoltre è titolare di una ditta di trasporti. Il 16 settembre scorso la prefettura emette decreto di espulsione del ventiquattrenne. I legali contestano immediatemente il provvedimento perchè generico e in nessun modo riconducibile alla persona del Chamba. Se gli fosse stata data l’opportunità di esporre la sua , avrebbe detto detto che il motivo del suo allontanamento dall’Equador «è stato dettato dall’impossibilità di poter continuare una vita piena di vessazioni dovute al suo status di omosessuale». Nell’esposto i legali concludono che è ingiusto espellere Chamba, che ha una famiglia regolarmente residente in Italia e che può essere assunto nella ditta materna.

Il giudice ha accolto la tesi difensiva basata sull’applicazione del decreto legge del ’98, «secondo cui in nessun caso può disporsi l’espulsione verso uno Stato in cui lo straniero può essere oggetto di persecuzione, per motivi di razza, sesso, lingua, religione , ecc».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica