Il giudice di X Factor

Milano«Ovviamente mi fa piacere che al ministro La Russa piaccia il mio brano Lettera dal Fronte (Ta-pum) e che lo consideri un simbolo dell’Unità d’Italia». Enrico Ruggeri è molto misurato, come capita agli artisti di lungo corso e grandi onori.
Essendo artisticamente apolitico, le sue canzoni sopravvivono al tempo molto meglio di tante altre che invece i rivolgimenti sociali ricoprono in fretta di muffa. E questa qui, tratta dal disco La parola ai testimoni del 1988, è realmente uno schiaffo emotivo al livello de La grande guerra di Monicelli, perché è «la storia di piccoli uomini che raccontano la grande Storia», come dice Ruggeri giusto qualche minuto prima di salire sul palco per l’ennesimo concerto.

Perciò la «tradotta» o «il signor tenente» che si incontrano nel testo sono il filo conduttore di una tragedia, la Prima guerra mondiale, «che ha unito l’Italia, ha fatto incontrare al fronte centinaia di migliaia di persone che all’inizio tra loro parlavano dialetti incomprensibili ma alla fine sono tornate a casa come italiani». Italiani e basta, senza colori o resistenze di alcun tipo.

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