Un Giuly-champagne per la Roma senza Totti

Ci risiamo. Doveva essere la festa per i duecento gol in giallorosso del capitano. E sembrava - visto che il Catania non è il Barcellona - la volta buona per rimpinguare il bottino in classifica cannonieri. E invece Totti si defila nuovamente, stavolta a causa di un’influenza. Festeggerà sugli spalti con i tifosi. Un match, quello contro i siciliani, giocato in emergenza, l’ennesimo. Spalletti non sembra però preoccupato: «Peccato non avere Francesco a disposizione, ma anche senza di lui abbiamo vinto tante partite. Siamo fortunati ad avere campioni come Giuly».
Come detto il forfait di Totti non è l’unico. In difesa mancheranno Panucci e Tonetto (squalificati) oltre all’infortunato Juan. Lo stop del difensore brasiliano è quello che pesa di più. «Ultimamente l’influenza ha colpito lo spogliatoio - dice Spalletti - e in tanti sono stati costretti a fermarsi. Taddei ieri avvertiva un po’ di sintomi e oggi per precauzione ha svolto solo lavoro differenziato. Perrotta è influenzato, per questo abbiamo preferito lasciarlo fermo. Ferrari invece sta bene e ha svolto tutto l’allenamento».
Proprio nei confronti di Ferrari, spesso bisttrattato dalla critica capitolina Spalletti esprime parole d’incoraggiamento: «Per me è un titolare al pari di Mexes e Juan». Quindi nessuna cessione in vista? «Abbiamo nove difensori, due giocatori per ogni ruolo, per cui non siamo in emergenza- assicura -. Poi sinceramente mi sembra che quest’anno sia Panucci che Cassetti si sono ben comportati da centrali».
In assenza del numero 10 e con il probabile inizio dalla panchina di Taddei e Perrotta, Spalletti si affiderà a Vucinic, Gily e, forse, Aquilani. I tre sono reduci da situazioni piuttosto diverse. Se per il francese le cose sembrano andare bene, per quanto riguarda l’attaccante montenegrino ci sono perplessità, confermate da Spalletti, legate al suo stato emotivo: «Con Mirko ho scherzato sulla prestazione dell’altra sera, perché‚ il ragazzo ancora denota di non essere tranquillo. Bisogna che lui metta a posto questo discorso perché quando è sereno dimostra le sue qualità, quando si sente in dubbio non dà il meglio di sè». Insomma, se sbaglia le prime due giocate si deprime e dunque conviene sostituirlo.
L’ultimo della terna che oggi potrebbe ritrovare una maglia da titolare è Alberto Aquilani. Sul suo impiego dal primo minuto, Spalletti preferisce non sbilanciarsi, ma conferma che il ragazzo «si sta liberando di questa paura di farsi male di nuovo. Già l’altra sera lo volevo mettere, poi per come è andata la partita ho fatto scelte diverse. Comunque è nelle condizioni di poter scendere in campo, anche dall’inizio».

Sulla posizione che occuperebbe, però, non ci sono dubbi per Spalletti: «Alberto può ricoprire sia il ruolo di Pizarro che quello di Perrotta. Mediano e mezz’ala sono i due ruoli che sviluppa meglio. Anche da trequartista è bravo, ma lui preferisce inserirsi da dietro e non avere le spalle alla porta».

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