Gianandrea Zagato
Che Filippo Penati sia seduto sopra una cassaforte, be non ci sono dubbi. La mappa delle partecipazioni della Provincia di Milano (ri)provano lassunto: autostrade, aeroporti, consorzi idrici; e ancora: fondazioni, agenzie per lo sviluppo, istituzioni culturali e enti morali. «Holding» che il diessino governa tra le difficoltà della gestione quotidiana. Situazione che costringe lamministrazione a concedere ai dipendenti trentacinque centesimi - e non uno di più - per il ticket restaurant: pochi spiccioli che però, grazie al supporto interessato di Cgil e Cisl, evitano lo sciopero contro la giunta di centrosinistra.
Quella stessa amministrazione che, sorpresa, dalle casse tira fuori quattro milioni e seicentomila euro per «lo staff» e «la comunicazione». Gruzzoletto niente male che, tabella delle risorse finanziarie alla mano, è così ripartito: un milione e 870mila euro alla Presidenza e 182mila euro per ognuno dei quindici assessorati. Divisione destinata quindi ad allungare la lista di quelli che - consulenti, esperti tuttologi e professionisti dellimmagine - ogni 27 del mese si ritrovano qualche soldino in più sul conto corrente e, riconoscenti, accendono un cero a San Filippo Penati. Elenco che, conseguenza della deliberazione numero 342 del 18 maggio, va costantemente aggiornato: infatti, «occorre dar corso alla costituzione degli uffici di supporto, razionalizzando tali strutture, esercitano un controllo del loro costo». Come dire: «Centotrentaduemila euro per ogni assessorato per la copertura del fabbisogno di personale di segreteria e staff, per un numero indicativo di tre unità, e cinquantamila euro come dotazione finanziaria per contratti di lavoro autonomo».
Tutto, sia chiaro, secondo legge e con tanto di parere favorevole di legalità contabile e di copertura finanziaria grazie ad «apposito capitolo di bilancio di previsione 2005 che verrà costituito con la prossima variazione di bilancio del mese di luglio 2005, come da rapporto degli uffici finanziari del 12 aprile». Deliberazione presentata su proposta dellassessore al Personale Daniela Gasparini e con lassenza del presidente Penati e dellassessore Paolo Matteucci. E pubblicata con laggiunta di sei pagine del regolamento «per lassegnazione del personale agli uffici di supporto agli organi di direzione politica» dove allarticolo 2 si scopre che «è prevista una progressiva riduzione» degli addetti dellautorimessa della Provincia mentre allarticolo 5 si dà facoltà ai direttori centrali, «su proposta della giunta», di «stipulare contratti di collaborazione coordinata e continuata, professionale e occasionale».
Opportunità contestate da Forza Italia che dallarchivio tira fuori una lettera indirizzata ai duemilacinquecento dipendenti della Provincia e firmata dallaspirante inquilino Penati. «Diciassette righe per una tesi: Lefficacia e lefficienza non si ottengono asservendo la macchina amministrativa alle esigenze di chi la guida politicamente. Principio disatteso - osservano gli azzurri - alla prova dei fatti lasciando irrisolti i problemi dei precari e sacrificando le energie e i talenti presenti nella macchina organizzativa per trasformare la Provincia in un consulentificio».
Denuncia politica del nuovo corso di Palazzo Isimbardi dove, ironia della sorte, più della metà dei precari - siamo a quota seicento - è impiegata nei centri per limpiego e nellosservatorio sul mercato del lavoro. E, certamente, non spende neanche un cent per accendere un cero a San Penati.
gianandrea.zagato@ilgiornale.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.