De Cesaris contro De Cesaris. Da una parte l’avvocato Ada Lucia De Cesaris, specialista in materie edilizie e urbanistiche, autrice di una serie di ricorsi al Tar contro le decisioni del Comune di Milano. Dall’altra, l’assessore Ada Lucia De Cesaris, titolare della ripartizione Urbanistica del Comune di Milano, cioè l’ente contro il quale quei ricorsi sono stati presentati. Poichè le due De Cesaris sono esattamente la stessa persona, il caso di conflitto di interessi è destinato a materializzarsi sul tavolo della giunta nominata da Giuliano Pisapia. Ed è verosimilmente al sindaco che toccherà l’ultima parola su come tirarsi di impaccio.
Le dimensioni del conflitto si possono calcolare agevolmente interrogando la banca dati del Tar di via Corridoni e ricercando tutti i ricorsi presentati dall’avvocato De Cesaris contro il Comune di Milano. Responso: «in base ai dati specificati sono stati individuati i seguenti 41 ricorsi». Una interrogazione analoga va effettuata indicando come legale del ricorrente il nome di Stefano Nespor, che con l’avvocato-assessore condivide studio, indirizzo e numero di telefono. La De Cesaris nei giorni scorsi ha fatto presente di non essere «socia» di Nespor nello studio, ma semplice coinquilina, ma ovviamente questo non dissipa i rischi di conflitto di interesse. Alla seconda interrogazione, la banca dati risponde che risultano pendenti 116 ricorsi a firma di Nespor contro l’amministrazione municipale. Totale, 157 cause che vedono contrapposto lo studio dell’assessore al Comune di Milano.
Qual è l’oggetto di questo vasto contenzioso? C’è un po’ di tutto: ricorsi contro piani di intervento, contro licenze edilizie concesse o negate, contro bandi di concorso e gradutorie varie. La coppia Nespor-De Cesaris va all’attacco di decisioni di portata modesta, come recuperi di sottotetti, assegnazione di alloggi popolari, sospensione di licenze ai bar, ma anche di scelte strategiche dell’amministrazione: tra queste, viene impugnata «l’approvazione del programma integrato relativo al quartiere Fiera», il «collegamento ferroviario dell’aeroporto Malpensa», il «progetto esecutivo dei lavori di resaturo e ristrutturazione del teatro alla Scala». Insomma, l’amministrazione comunale di Milano aveva nello studio di via Cadore una delle sue controparti più assidue.
E adesso cosa succederà? Quali indicazioni darà l’assessore De Cesaris ai legali che rappresenteranno il comune nelle udienze contro l’avvocato De Cesaris? Difficile che possa ordinare loro di arrendersi e lasciare che il Tar dia torto al Comune, perché verrebbe immediatamene accusata di avere utilizzato il ruolo pubblico a proprio vantaggio.
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