Francesca Scapinelli
Un filo unisce le opere dei vincitori del Premio Biblioteche di Roma, la docente universitaria e scrittrice Antonia Arslan e lo storico Marcello Flores. Entrambe, il romanzo La masseria delle allodole della Arslan (pubblicato da Rizzoli) e il saggio di Flores Tutta la violenza di un secolo (Feltrinelli), affrontano infatti il tema della violenza che ha coinvolto popoli e nazioni e costellato la storia, in particolare novecentesca, di ripetute atrocità: il genocidio degli armeni nel racconto della prima, le violenze di tutto un secolo nellanalisi del secondo.
La vittoria dei due autori, peraltro entrambi padovani, è stata decretata - questa la peculiarità del concorso letterario, alla sua terza edizione - da più di cinquecento lettori, appartenenti a ventidue circoli di lettura delle biblioteche romane, e resa nota laltra sera, nel corso di una cerimonia tenutasi allAuditorium. La novità di questanno era costituita dalla sezione ragazzi, vinta da Pinin Carpi e Luigi Garlando rispettivamente con Le avventure di Lupo Uragano (Piemme) e Per questo mi chiamo Giovanni (Fabbri): a loro sono andate le preferenze di ducentoquindici baby giurati, allievi delle scuole elementari e medie romane. Il premio non è dunque lennesima competizione a «colpi di inchiostro», ma unoriginale iniziativa con cui lassessorato alle Politiche culturali coinvolge i romani, sollecitandoli a manifestare il proprio giudizio dopo una serie di confronti con gli altri membri dei circoli, gli autori e i critici.
Il ruolo della biblioteca come «luogo di incontro, scambio e condivisione» è sottolineato da Igino Poggiali, presidente delle Biblioteche di Roma.
Per la sezione adulti, la scelta era tra dodici novità tra narrativa e saggistica proposte da un comitato composto dalla presidente del premio, Paola Tanaglione, e da altre sette personalità del mondo della cultura. Tra gli autori in concorso, anche Tullio De Mauro e Walter Pedullà per la saggistica, Alessandro Piperno e Marco Baliani per la narrativa.
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