Giustizia, sicurezza e Pubblica amministrazione: pronte le riforme per snellire i tempi dei processi, diminuire i reati e tagliare gli sprechi

Riforma del processo civile, riforma della pubblica amministrazione e nuove norme per garantire città più sicure. Sono questi i tre pilastri sui quali il governo si muoverà nei prossimi giorni. Nei prossimi giorni entrerà in vigore il nuovo processo civile, che consentirà di snellire i tempi della sentenza anche di 40 mesi rispetto agli attuali 55 per il primo e il secondo grado e ai 96 mesi che servono in media per una causa di fallimento. Un danno da 2,2 miliardi di euro l’anno per un Paese che ha il record europeo di litigiosità con 6.277 cause ogni 100mila abitanti, contro le scarse 2mila di Francia e Spagna e le 661 della Germania.
Stretta anche sugli immigrati irregolari, grazie anche all’introduzione del reato di clandestinità che entrerà in vigore oggi dopo l’approvazione in Senato del pacchetto sicurezza. La svolta nella lotta all’immigrazione clandestina è contenuta all’articolo 6, comma 16: lo straniero che entra illegalmente nel territorio dello Stato italiano commette reato. Una norma che renderà più semplice ed efficace l’espulsione del clandestino. Addio fogli di via, dunque, via libera all’espulsione con riaccompagnamento. Chi vorrà presentare richiesta di asilo potrà farlo senza problemi. Aumenta a 6 mesi (con possibilità di estenderlo a 18 mesi) il periodo di detenzione nei Centri di identificazione ed espulsione.
Anche la Pubblica amministrazione sarà costretta a una cura dimagrante che il Paese si attende da anni: il 25% dei 10mila sportelli pubblici verrà chiuso con lo scioglimento di oltre 2.

500 enti inutili come Consorzi di bonifica e Comunità montane e il «licenziamento» di oltre 27mila consiglieri d’amministrazione che avevano in dote, mentre la pattuglia di assessori e consiglieri comunali e provinciali e dei consiglieri di circoscrizione o zona si ridurrà di 100mila unità. Un risparmio di 15 miliardi l’anno per le casse dello Stato.

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