Giusto riconfermarlo, ma ci vada piano con la Svezia

(...) prendere atto che in Under 21 Macheda si è fatto una flebo di fiducia; e pazienza se per contro non potrà ancora dirsi pronto alla lotta Nicola Pozzi atteso come il Messia. L'importante è mettere pochi ma fondamentali paletti. Il primo: per il ruolo di esterno della «quattro» di difesa, preferibilmente a destra ma pazienza se a sinistra, è imprescindibile il reattivo e propositivo Martinez. Il secondo: come compagno di Palombo a centrocampo, guai se il primo della lista non è Poli. Il terzo: se e quando il mister deciderà di impiegarli, in competizione con Mannini (a proposito, che fine ha fatto Padalino?), Biabiany e/o Guberti potranno finalmente operare - rigorosamente a destra il primo, a sinistra il secondo - da esterni offensivi?
Quanto al Grifone, ho seguito attentamente in tivù il talentuoso sloveno Birsa, confermatosi del felice livello dei Kucka e dei Palacio, e mi è piaciuto un sacco. Bravo Preziosi ad accaparrarselo per tempo. Un buon motivo per non scacciare un benevolo pensierino all'Europa League. In proposito, ribadisco che considero decisivi i due appuntamenti post pausa azzurra con il Cagliari sull'Isola e con la Juve a Marassi. Se i discepoli di Ballardini cogliessero 6 punti (o anche soltanto 4, però battendo la Juve) diventerebbe poi estremamente problematico per Brescia e Lecce e Cesena salvare la pelle nel Ferraris rossoblu, a maggior gloria del Grifo e «pazienza» se in favore della Samp. L'eventuale resa al cospetto della Juve sarebbe per contro amarognola per il Genoa di Ballardini ed esiziale per la Sampdoria di Cavasin.
A proposito di Ballardini, anche a me piace, anch'io sono per la sua riconferma in rossoblu, pur se con un pizzico di cautela rispetto al perentorio slancio dell'amico Max Lussana. Prendo lo spunto dalla pregevole intervista-ritratto del mister fatta dal collega Mauro Casaccia sul Monono, preliminarmente confessando il difetto di attivare istintivamente le difese nei confronti degli altrui (pre?)concetti. Sostiene dunque Ballardini, la cui moglie svedese si scandalizza perché l'allupato Cavaliere non si leva di torno: «La Svezia per tante cose è un Paese guida. Civiltà e rispetto, delle persone, dell'ambiente, delle regole. Un modello di vita in misura giusta, con un equilibrio che non è piatto. Anche un modello politico e di tutela sociale che funziona, la socialdemocrazia svedese». Tutto vero. Tutto bello.

Il guaio, visto che il nonno di Ballardini era un partigiano, è andare a raccontarlo - come mi è capitato - ai «cugini» norvegesi, che orgogliosamente si fecero massacrare da Hitler mentre gli svedesi ponevano le basi del loro successivo benessere facendosi neghittosamente massaggiare.
Per finire, ricordo con nostalgico affetto Franco Scoglio, il vulcanico Professore che venerdì prossimo avrebbe compiuto 70 anni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica