
Forza Italia Giovani ha una nuova segreteria regionale in Lombardia. "Siamo chiamati a dare un contributo vero, senza timori reverenziali" spiega il segretario Andrea Ninzoli che qualche giorno fa è finito nel mirino dei Pro Pal, durante una manifestazione a Bergamo, a causa delle spillette di partito che indossava. Intanto a Milano il sostegno azzurro è stato decisivo sulla vendita dello stadio: "Un no sarebbe stato contraddittorio rispetto alla nostra storia e al futuro della città", assicura. A Pontida, invece, anche quest'anno sono arrivati slogan dei giovani leghisti contro Forza Italia: "Se i loro riferimenti sono i toni urlati di Sardone o le idee divisive di Vannacci, io rispondo solo che evidentemente noi non abbiamo bisogno di fare show per avere visibilità". E così anche gli alleati hanno avuto il loro altolà.
Andrea Ninzoli, la libertà della formazione giovanile del partito deve essere la sua forza?
"I ragazzi che ho scelto per ricoprire i ruoli, sono tra i migliori e più competenti della nostra comunità. A loro ho detto di essere intraprendenti, autonomi e coraggiosi. Se ritengono che una battaglia sia giusta e di buon senso, hanno il dovere di portarla avanti, anche quando può sembrare fuori dal coro".
Come su San Siro, dove Forza Italia si è distinta dal centrodestra?
"Quel voto è stato davvero un esempio concreto. La riqualificazione di San Siro coinvolge interessi enormi e Forza Italia ha scelto con responsabilità, mettendo il bene della città davanti a qualsiasi calcolo politico. L'errore del sindaco Giuseppe Sala è stato di lasciarsi dettare l'agenda dagli eco-talebani. Con la posizione dei Verdi che evidenzia, ancora una volta, le profonde contraddizioni della sinistra milanese".
Forse una lezione alla sinistra, ma che ha provocato qualche malumore all'interno del centrodestra.
"Mentre loro litigano, noi abbiamo scelto di dare a Milano una prospettiva concreta di sviluppo. E ci siamo presi la responsabilità di decidere. Altri, invece, preferiscono solo alzare la voce".
I giovani leghisti vi attaccano per aver invitato il segretario di Azione Carlo Calenda alla vostra festa.
"Ognuno sceglie i propri modelli politici. Noi ci ispiriamo allo stile serio e autorevole di Tajani: fermezza nei contenuti, moderazione nei toni. Se, con tutto il rispetto, i loro sono Sardone e il generale Vannacci, allora è chiaro perché facciamo politica in modi così diversi. Quel linguaggio può far comodo a qualche comizio, ma non costruisce un progetto credibile per il Paese".
Ma al governo siete alleati.
"Il centrodestra è forte perché è plurale. Ma pluralità non significa uniformarsi agli slogan di chi urla più forte. Significa valorizzare le differenze e portare il nostro messaggio anche dove oggi non ci votano".
Cercare voti a sinistra può essere anche rischioso.
"Il Partito democratico di Elly Schlein si sta spostando sempre più verso posizioni ideologiche e radicali, allontanandosi dall'elettorato riformista. In molti si sentono orfani di una rappresentanza seria e concreta. A destra, presidiamo il centro: da anni e con solidità".
E quindi?
"Oggi dobbiamo avere il coraggio di parlare anche a quel mondo moderato e progressista che non si riconosce più nella sinistra di Schlein".
Più volte vi siete distinti dalla Lega e da Fratelli d'Italia.
"Le differenze non sono un problema. Le rimarchiamo con chiarezza, ma lo facciamo sempre dentro un perimetro di lealtà e responsabilità. Noi come movimento giovanile vogliamo essere ancora più chiari: la nostra identità non è accessoria, è la nostra forza. Ma governiamo insieme perché ci sono valori condivisi forti che ci permettono di lavorare fianco a fianco nelle istituzioni".
In tutte le città vanno avanti le manifestazioni per Gaza. Cosa è successo a Bergamo?
"Avevamo appena concluso una conferenza stampa, la città era completamente bloccata e ci siamo ritrovati ad attraversare un corteo. Appena hanno notato le nostre spillette di Forza Italia, sono partiti insulti e spintoni. Ho semplicemente detto: Abbiamo il diritto di indossarle, come voi avete il diritto di manifestare"
La
risposta?"È stata un'ulteriore aggressività verbale e fisica. Un episodio spiacevole, ma soprattutto indicativo: questo clima d'odio è il frutto diretto di una certa sinistra che strumentalizza la questione mediorientale".