Globe, un’estate «shakespeariana»

Fa sempre un certo effetto entrare dentro il Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese: la platea a cielo aperto, i palchetti di legno, il palcoscenico spoglio, le robuste colonne che sorreggono la tettoia centrale evocano immediatamente Shakespeare. La struttura capitolina, edificata quattro anni fa in stile elisabettiano sul modello del Globe londinese, è infatti lo spazio ideale per far rivivere le sue opere. Inutile cercare di allestirvi titoli di altri autori. Ne è convinto lo stesso direttore artistico, Gigi Proietti, padre putativo di una nuova stagione (partita nei giorni scorsi con spettacoli fino al 23 settembre) tutta all’insegna del Bardo: «Sembra il cartellone della Royal Shakespeare Company; un’ulteriore conferma alla linea vincente che abbiamo intrapreso. Basti pensare che in questo teatro, caso unico in Italia, offriamo l’opportunità a molte giovani compagnie di misurarsi con il repertorio del sommo drammaturgo inglese». Sei gli allestimenti in cartellone, tutti posizionabili tra ricerca del nuovo e rispetto per la tradizione e pensati per essere accessibili ad un pubblico il più possibile vasto e diversificato. «Perché Shakespeare - continua Proietti - deve essere popolare, adatto a spettatori di ogni età, di ogni estrazione sociale. E deve esserlo tanto più in uno spazio come questo». Proprio confortata dal notevole consenso raccolto l’anno scorso, Loredana Scaramella inaugura il programma riproponendo l’intricata commedia Molto rumore per nulla (repliche fino al 1° luglio), per poi riapparire a fine stagione con la regia di un Come vi piace intriso di curiose allusioni metateatrali (debutto l’11 settembre). Torna al Globe pure La tempesta, tradotta e rielaborata, non senza un tocco di sana originalità, da Andrea Camilleri per un regista come Giuseppe Dipasquale: altro successo della stagione passata programmato dal 4 al 15 luglio. Venendo invece alle novità, presenza dovuta ci sembra quella del Sogno di una notte di mezza estate, commedia tra le più amate e rappresentate di Shakespeare che ora spetta a Riccardo Cavallo rileggere per le nostre scene (dal 21 luglio). All’arioso «Sogno» farà quindi seguito un testo tardo e romanzesco quale è Il Racconto d’inverno, storia di inganni e gelosie congeniata da Francesco Manetti per gli entusiasti attori del gruppo «The Company» (7/19 agosto), compagni di viaggio anche nei precedenti «La tempesta» e «Pene d’amor perdute».

Utilizza, infine, in modo quanto mai singolare maschere di lattice e di altri materiali innovativi la messinscena curata da Daniel Salvo del Giulio Cesare, emblematica tragedia del (e sul) potere che, tradotta da Masolino D’Amico, vede nel cast bravi interpreti tra cui Giacinto Palmarini, Gianluigi Fogacci e Melania Giglio (prima attesa per il 25 agosto). Informazioni e prenotazioni 06-82059127.

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