Il personaggio e luomo. I suoi successi e le sue passioni. I legami internazionali e le sue radici. Un viaggio, insomma, attraverso le memorie pubbliche e private del tenore emiliano raccontate attraverso una mostra: Luciano Pavarotti, luomo che emozionò il mondo. E su questo binomio si snoda il percorso espositivo articolato in due sezioni allinterno del Vittoriano.
Alla sala dedicata allartista si accede attraverso un corridoio tappezzato dai cd del maestro e dalle immagini del suo debutto (nella Bohème a Reggio Emilia nel 1961) e dei suoi successi nel mondo. Al centro del salone si alternano diversi costumi di scena, molti delle opere interpretate alla Scala: «La Favorita» (1974), La «Lucia di Lammermoor» (1983), L«Aida» (1985); ma non mancano abiti legati allOpera di Roma («Il Rigoletto» 1966), al San Carlo («La Tosca» 1996), al Maggio Fiorentino («Il Trovatore» 1990).
Lidea di Nicoletta Mantovani è di proporre una «mostra concerto» per offrire un approccio inedito utilizzando linconfondibile voce del maestro: ecco allora che unintera parete è riservata a un maxi schermo che ripropone i concerti di Pavarotti. Un angolo poi ricorda Luciano «grande tra i grandi» con un puzzle di foto che lo ritraggono con i grandi della terra, da Bush al Dalai Lama, e con i maggiori interpreti musicali: Phil Collins, Mina, Sting o Springsteen dei quali sono in mostra anche lettere e biglietti. Spazio poi ai libri delle opere con cui il tenore quotidianamente si esercitava e ai tantissimi premi. Alla sezione più intima, invece, si accede con un percorso costellato di foto private: con i genitori, le figlie, la compagna.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.