Tony Damascelli
Un sabato pieno di cose per il mondiale: primo autogol (Gamarra per il Paraguay contro lInghilterra), prima espulsione (Avery John di Trinidad & Tobago), primo pareggio (la Svezia in 11 contro i 10 di T & T), primo gol fantasma (Ayala in Argentina-Costa dAvorio). Non male per fare discutere e creare qualche fibrillazione nel cuore di Sepp Blatter grande avversario del pallone tecnologico. Dunque ad Amburgo è andato in onda il primo caso da moviola, un pallone colpito di testa da Ayala, sfuggito dalle mani incerte di Tiziè, finito dentro la porta, riacciuffato dal succitato portiere ivoriano, strillato dai furibondi sudamericani. Il minuto era il 14, poteva venirne fuori una baruffa mondiale in tutti i sensi. In tribuna cera sua altezza Diego Armando Maradona, con la maglietta albiceleste e famigliari appresso, si deve essere ricordato della sua mano de Dios e ha pensato che lo stesso Dios si era vendicato con Ayala. Ma poi lArgentina ha preso sangue, oltre che fumare rabbia. Ha trovato il gol con Hernan Crespo che non perderà mai il vizio, al minuto 24, su una punizione dolce di Riquelme, un tentativo di testa di Heinze e gli ivoriani a guardare il prato verde di Amburgo invece di Crespo. Il raddoppio è partito ancora da Riquelme, il suo taglio ha permesso a Saviola di andare sul tempo, con il destro, ad anticipare luscita di Tiziè.
Detto questo, cioè 2 a 0, uno potrebbe anche immaginare che la partita non ha avuto storia ma soltanto cronaca. Negativo. La Costa dAvorio ha bruciato tre occasioni grandiose con Kalou, Drogba e Keita, dimostrando di avere qualità e anche muscoli giusti ma denunciando anche omissioni e distrazioni in difesa. LArgentina ha dato ragione al suo allenatore Pekerman, tutti uniti e tranquilli, tango e ogni tanto unidea per le due punte, Mascherano a recuperare palloni, Cambiasso a fare fuoco, Riquelme ad accendere la luce e dietro, per controllare la girandola africana, Ayala, Heinze, Sorin e Burdisso, quattro alloccorrenza, senza fronzoli e amenità varie. Partita di cifra tecnica superiore a tutte quelle viste finora, favorita anche dal clima meno appiccicoso nel nord della Germania rispetto alle temperature canicolari del pomeriggio.
Il gol fantasma di Ayala era stato preceduto da unaltra situazione contestata per un fallo di mano in area di Kolo Tourè a contatto con Crespo. Robetta di repertorio, larbitro belga de Bleeckere ha ammonito Saviola per proteste capricciose mentre Henri Michel, in panchina, non ha mai cambiato espressione, masticando un chewing gum e pensando che comunque i suoi avevano fatto il possibile.
Sistemata la pratica nel primo tempo, lArgentina si è concessa qualche passo di danza nella ripresa mentre la Costa dAvorio ha smarrito freschezza e spavalderia che lavevano accompagnata almeno fino al gol di Crespo.
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