C'è un altro «open», una gara oltre la tecnica, dove la dimostrazione della bravura lascia il posto ad emozioni diverse, alla gioia della condivisione di un gioco aperto a tutti. Stiamo parlando del progetto «GolfAbile 2007», promosso nel maggio scorso da Ibm, con il patrocinio di Federazione italiana golf disabili (Figd) e il Castelgandolfo country club (Roma), che ha visto insieme persone disabili, giornalisti, personalità dello sport e della televisione. Insieme per dimostrare che si può giocare a golf abbattendo quelle che sono le barriere sul campo, pensando ad un'accessibilità che sia impegno per l'integrazione di tutti nello sport come nella vita.
Da tutto il mondo, Stati Uniti d'America in primis, arrivano dimostrazioni del fatto che una persona con problematiche motorie o di altro tipo, possa disputare una gara insieme ai cosiddetti «normodotati». Occorre, il più delle volte, vincere la nostra resistenza mentale che ci porta a considerare le persone disabili solo come soggetti da assistere e curare, senza dare loro attenzione in altri contesti, quali lo sport. Non si può negare la possibilità di confrontarsi con lo sport, nelle sue diverse discipline che tanto danno alla qualità della vita di ciascuno.
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