
A quasi un mese dalla scomparsa di Pippo Baudo, avvenuta il 16 agosto 2025, Katia Ricciarelli rompe il silenzio con parole forti e cariche di amarezza. In un'intervista rilasciata alla vigilia della sua partecipazione a Verissimo, la celebre cantante lirica si sfoga sulla gestione degli ultimi giorni di vita dell’ex marito e sulla controversa eredità del conduttore. "Non mi è stato permesso nemmeno di salutarlo".
"Non so nemmeno di cosa sia morto Pippo. Non ho ricevuto una telefonata, un messaggio. Nulla", afferma Ricciarelli, 79 anni, che con Baudo è stata sposata dal 1986 al 2004 e che ha mantenuto rapporti cordiali anche dopo il divorzio nel 2007. La cantante denuncia di essere stata tenuta all’oscuro della malattia e perfino esclusa dai saluti finali: "Ho scoperto della sua morte la sera del 16 agosto, tramite messaggi di condoglianze. Pensavo fosse un'altra fake news sulla mia morte, poi ho capito che era vero: Pippo non c’era più." L’ultimo incontro tra i due risalirebbe al 2019, durante un evento all’Arena di Verona: un abbraccio silenzioso, con accanto Dina Minna, la storica segretaria e assistente personale di Baudo.
Una segretaria “come una di famiglia”? Ricciarelli non ci sta
Al centro del malumore di Ricciarelli c’è anche la gestione dell’eredità di Baudo, stimata intorno ai 10 milioni di euro tra beni immobili, terreni e proprietà varie. A sorprendere l’opinione pubblica è stata la decisione del conduttore di destinare una quota rilevante del patrimonio proprio a Dina Minna, al pari dei suoi figli biologici, Tiziana e Alessandro.
"Non mi risulta che Dina Minna fosse come una di famiglia. Se tutte le segretarie sono trattate così, allora ho sbagliato mestiere", ironizza Ricciarelli, aggiungendo con fermezza: "Non trovo giusto che una segretaria riceva la stessa parte di eredità dei figli. I figli sono figli, punto." La cantante racconta anche di aver rinunciato spontaneamente all’assegno di mantenimento dopo il divorzio, e di aver sempre mantenuto un'indipendenza economica: "Io e Pippo scegliemmo la separazione dei beni. Ho lavorato per tutta la vita e non ho bisogno di niente. Ma mi aspettavo almeno un po' di rispetto."
Nessun confronto alla camera ardente
Anche l’incontro alla camera ardente è stato freddo.
Ricciarelli racconta di aver rivolto poche parole a Dina Minna: "Le ho solo detto che mi aspettavo una telefonata. Non ha risposto. Ancora non riesco a credere che mi sia stato negato il diritto di salutare l’uomo che ho amato per quasi vent’anni."