
Nei giorni scorsi l’ex gieffina Zeudi Di Palma è finita al centro delle polemiche sui social, dopo una diretta in cui ha risposto in modo deciso ad alcune domande insistenti da parte degli utenti. Molti le chiedevano – con una certa insistenza – a che punto fosse arrivato il suo percorso di studi universitario. Zeudi, infastidita ma al tempo stesso autentica e spontanea, proprio come si era mostrata all’interno della Casa del Grande Fratello, ha risposto con schiettezza: avrebbe terminato gli studi “quando cavolo vuole”, seguendo i suoi tempi e ritmi personali, poiché in questo momento si sta dedicando ad altro. Ha poi aggiunto che per lei l’università non rappresenta una priorità lavorativa, ma un percorso di crescita culturale e personale.
Dopo la diretta, la reazione del web non si è fatta attendere. Sui social, e perfino su alcune testate online, Zeudi Di Palma è stata duramente attaccata per i toni usati e per la sua risposta, ritenuta da qualcuno troppo brusca. Eppure, la domanda sorge spontanea: forse, ancora oggi, a distanza di mesi, le vecchie dinamiche del Grande Fratello continuano a condizionare il modo in cui il pubblico guarda a certi ex concorrenti? O il metro di giudizio è così severo solo perché si tratta di Zeudi Di Palma?
A ben vedere, nulla di ciò che Zeudi ha detto appare né scandaloso né offensivo. Anzi: il suo discorso racchiude un messaggio di libertà e consapevolezza che merita di essere ascoltato. Ha semplicemente ribadito un concetto importante — ognuno è libero di decidere i propri tempi e i propri obiettivi, senza pressioni esterne o giudizi sociali. Il suo intervento si può leggere come una presa di posizione contro il fanatismo del dovere e della performance, che purtroppo caratterizza ancora tante famiglie e giovani.
Troppo spesso, infatti, ci si ammala psicologicamente e fisicamente per l’ansia di dover rispettare tappe e standard imposti dagli altri.