L’Italia «non è un Paese a rischio, l’indebitamento delle famiglie e delle imprese è tra i più bassi d’Europa, e durante la crisi il deficit non è aumentato come in altri Paesi. Abbiamo però bisogno di regole severe e di maggiore crescita, dobbiamo seguire tutti l’esempio della Germania». In un’intervista al quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung , Mario Draghi viene incontro alle posizioni tedesche nel dibattito sul futuro dell’Eurozona. In particolare, il governatore di Bankitalia - candidato forte alla presidenza della Bce - afferma che l’Eurozona ha necessità di sanzioni quasi automatiche a carico dei Paesi che violano i limiti del deficit, altrimenti «la questione diventa un gioco politico, difficile da affrontare». Draghi concorda anche sul fatto che il nuovo fondo salva-Stati europeo non debba diventare «gigantesco», e i mercati non si devono aspettare che sia utilizzato «in ogni crisi o comportamento», al di fuori di chiari e definiti obiettivi.
I Paesi dell’Eurozona dovrebbero sviluppare un set di regole, simile a quelle del Patto di stabilità, per stabilire una disciplina comune di bilancio. Ad esempio, spiega, si potrebbe armonizzare tra i Paesi euro l’età di pensionamento.Il governatore: "L’Italia non è a rischio, ma deve imitare la Germania"
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