Il governo afghano si prende i tre ospedali di Emergency

da Roma

Il ministero della Sanità afghano ha informato giovedì sera l’organizzazione umanitaria Emergency, fondata da Gino Strada, che oggi le autorità di Kabul prenderanno possesso dei tre ospedali della ong italiana nel Paese abbandonati in seguito alla vicenda di Rahmatullah Hanefi, il collaboratore di Emergency arrestato per il suo ruolo nella mediazione che portò al rilascio di Daniele Mastrogiacomo, l’inviato di Repubblica che era stato catturato dai talebani. Hanefi, strenuamente difeso da Strada, è accusato dalla polizia afghana di collusione con la guerriglia.
Un comunicato della ong denuncia la mossa del governo del presidente Hamid Karzai definendola «l’ultima offesa e provocazione delle autorità afghane contro la nostra organizzazione».
Secondo Emergency, il messaggio del ministero conferma come «l’obiettivo del governo Karzai fosse l’espulsione dal Paese di un testimone sgradito». «Di questa iniziativa - denuncia l’organizzazione - non è vittima una ong, ma la popolazione afghana, che ha ripetutamente sollecitato le autorità del Paese a rendere possibile il ritorno di Emergency» che, si legge, «considera questo esito facilitato dall’indifferenza e dalla sostanziale complicità del governo italiano».


Gino Strada, sentito ieri come testimone dai pm Franco Ionta, Pietro Saviotti ed Erminio Amelio, ha confermato che furono pagati due milioni di dollari per la liberazione del fotoreporter Gabriele Torsello, sequestrato in Afghanistan il 12 ottobre scorso dai talebani e rilasciato dopo 23 giorni.

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