«Il governo cancelli le multi-licenze»

L’occhio alla strada, l’orecchio teso a radio e telefonini, aspettando notizie da Roma. Per i tassisti milanesi sarà una giornata di attesa. Il ministro Pierluigi Bersani alle 15.30 incontra i loro sindacati per discutere del decreto che liberalizza le licenze. Bersani ieri ha detto: «Siamo disposti a considerare altre formule purché il risultato sia lo stesso». «Il governo fa la voce grossa prima di andare in guerra - sbuffa Nereo Villa, sindacalista milanese del Satam e parte della delegazione che incontrerà il ministro -. Chiederemo subito che venga tolta la norma che consente a chi ha già una licenza di comprarne altre dai Comuni». Così, dicono i tassisti, si apre il settore ai grandi gruppi: «La licenza può essere intestata solo a persone fisiche, non alle società. Se anche questo vincolo cade avremo poche cooperative di taxi con tanti conducenti stipendiati. E addio qualità del servizio». C’è infine la «questione licenze». I Comuni potranno venderne di nuove a chi già ne possiede. Una parte dell’incasso sarà ridistribuita tra chi rimane con una sola autorizzazione.

I conducenti che l’hanno comprata dai colleghi (in media a 150mila euro) sono certi che così si svaluterà. «Almeno si inserisca l’obbligo di far partire l’asta dal prezzo di mercato - conclude Villa -. Ora vogliamo capire se davvero Bersani è disposto a cambiare le cose».

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