Roma - "Ho già detto che non faccio previsioni": così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in merito alle tensioni politiche in atto e sulle ipotesi circolate di una fine anticipata della legislatura. Napolitano parla con la stampa a Venezia, dove si trova in visita privata e dove stamani ha visitato la Mostra internazionale di architettura della Biennale. "Quando accade qualcosa che coinvolga le mie decisioni - sottolinea - allora rifletto e adotto e motivo le decisioni". Per Napolitano, "attualmente non c’è che da ’leggerè, cercando di non confondersi quotidianamente troppo le idee". Bisogna, ha ribadito, "leggere quello che viene detto e i passi che vengono annunciati: i tremila punti interrogativi che poi, a un certo punto, si scioglieranno". "Io - ha detto il Capo dello Stato - cerco di non sentirmi mai all’inferno".
"Verso un'evoluzione più benigna" Sulle tante ipotesi che animano il dibattito politico e sulla confusione di questi giorni e sulle ventilate ipotesi di elezioni anticipate, Napolitano risponde come sempre in modo pacato: "C’è una grande molteplicità di idee, sovrapposizioni di ipotesi. Si va verso un’evoluzione più benigna, siamo verso una evoluzione più benigna, siamo nella febbre politica del no, non è vero, sotto sotto e i ma".
"La politica pensi all'economia" Davanti all’incognita della ripresa economica globale in difficoltà "la politica si dovrà concentrare per forza" sull’economia. Il presidente della Repubblica ha rinnovato l’appello affinchè la politica continui a porre attenzione ai temi economici in questa fase delicata, "anche se è stata approvata la manovra". Secondo il Capo dello Stato, in particolare, "bisogna verificare soprattutto qual’è l’andamento della congiuntura sul piano mondiale, europeo e nazionale".
Ddl intercettazioni "Su queste cose ho già detto tante volte mentre si discuteva della legge sulle intercettazioni. Sapete che fine ha fatto quella legge?" Così Napolitano risponde ai cronisti che lo sollecitano sulle indiscrezioni di tentativi in atto da parte del Governo di coinvolgere il Quirinale nella stesura di leggi in gestazione". Siete informati« su quale fine abbia il ddl intercettazioni?", ha chiesto rivolgendosi ai giornalisti. Alla replica di un giornalista: "Un binario morto?", il presidente ha concluso: "Ecco...".
"Malgrado che il governo Berlusconi sia stato sottoposto ad attacchi di tutti i tipi, sia da parte di una
sinistra che nonostante la sua incapacità di proporre alternative credibili non si è mai rassegnata al risultato del
2008, sia da parte di settori politicizzati della magistratura, tuttavia questo esecutivo si è impegnato a fondo per
mettere al riparo il Paese dalle conseguenze della crisi economica e certamente l’economia è stata al centro
dell’azione del governo". Lo dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. "Il governo ha piena
consapevolezza della esigenza che i nodi economici e sociali costituiscono le questioni fondamentali anche
dell’oggi e del domani e non a caso ha indicato 4,5 punti qualificanti la prossima attività del governo. Su nodi
come il Mezzogiorno, il fisco, le politiche del lavoro, il federalismo e le riforme istituzionali il governo è impegnato
ad andare avanti malgrado la campagna mediatica scatenatasi in questi ultimi tempi".
Pd, Letta: "Priorità è l'economia" Il richiamo del capo dello Stato è giusto, la questione prioritaria in
Italia è "l’economia" e il Governo farebbe bene a "lasciar perdere" il resto, a cominciare dal processo breve.
Lo ha detto il vice-segretario del Pd Enrico Letta, parlando a durante la manifestazione veDrò. "Ha ragione il
presidente della Repubblica - dice Letta - nel mettere al centro la questione economica.
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