nostro inviato a Castries (Saint Lucia)
Il caldo tropicale del primo mattino a Saint Lucia scatena una pioggia torrenziale. E sotto l’acqua rimbalzano dall’Italia le prime dichiarazioni dell’avvocato Renato Ellero: un suo anonimo facoltoso cliente italiano, non Giancarlo Tulliani, sarebbe il proprietario della Timara, e dunque della casa monegasca di boulevard Princesse Charlotte, 14. Una versione che nel corso della giornata verrà diluita da un distinguo temporale: «Non so da quanto sia proprietario di questa società, parlandoci non mi pareva da pochi giorni, ma non so se l’ha presa un anno fa, due anni fa o otto mesi fa. Io l’ho saputo mercoledì», spiega Ellero alle telecamere di SkyTg24. L’ennesima versione potrebbe suonare in contraddizione con la lettera del governo di Saint Lucia, nella quale si sostiene che in seguito a un’indagine è stato «accertato» che il beneficiario effettivo della società sia Giancarlo Tulliani, «cognato» di Gianfranco Fini. L’esecutivo del piccolo Stato insulare non replica con note ufficiali, anche perché di sabato gli uffici sono sbarrati, ma non sembra scosso dalle rivelazioni d’oltreoceano. Così, il portavoce del primo ministro Stephenson King, Darnely Lebourne, minimizza la portata delle dichiarazioni dell’avvocato: «Non ho sentito di questa storia, ma comunque io confermo la validità di quanto detto ieri (venerdì, ndr ) dal ministro della Giustizia, e dunque anche il contenuto della lettera riservata. Durante le indagini preliminari sono stati raccolti documenti che sostengono quanto scritto dal ministro Francis ». Anche le insinuazioni sulla scarsa ortodossia dell’inchiesta governativa in corso, le cui prime indiscrezioni erano oggetto della missiva non trovano sponda nel portavoce: «Le istituzioni locali – spiega Lebourne- hanno pieni poteri per avviare indagini o approfondire aspetti delle attività delle società offshore , quando lo ritengano opportuno». Niente di irrituale, insomma, a dar retta al collaboratore del primo ministro di Saint Lucia. I toni restano più o meno gli stessi quando si riferisce delle news italiane al ministro della Giustizia Lorenzo Rudolph Francis, l’autore della ormai celebre lettera che ieri, in conferenza stampa,ha confermato l’autenticità del «confidential memo» indirizzato al primo ministro King lo scorso 16 settembre. «Non so cosa sostenga questo legale, ma so che quello che ho scritto nella lettera la cui autenticità ho confermato ieri è appunto quanto è emerso dalle nostre indagini, indagini preliminari. Perché l’indagine formale è in corso, e quando i risultati saranno definitivi, quali che siano verranno resi pubblici». Nel minestrone internazionale in cui è affondato l’ affaire immobiliare monegasco, fare chiarezza in maniera definitiva è difficile, non foss’altro perché si tratta di compravendite con società fiduciarie off-shore , le cui azioni solitamente sono al portatore: possesso vale titolo, dunque, e se quei documenti passano fisicamente di mano, anche la società (e gli immobili ad essa intestata) seguono lo stesso destino. Impossibile escludere che possa essere accaduto. Di certo però, a dar retta alle dichiarazioni ribadite ieri da parte dei rappresentanti dello Stato di Saint Lucia, almeno nel momento in cui la lettera è stata scritta, o meglio quando il dipartimento dei servizi finanziari dello Stato caraibico ha ricevuto le dichiarazioni rese da James Walfenzao,c’era la certezza del ruolo ricoperto da Tulliani nella Timara: beneficiario effettivo, e cliente di Jason Sam e Corpag Usa.
Quanto a Walfenzao, l’ufficio del registro di Saint Lucia lo indica come contatto anche nella Corporate Agent Saint Lucia, quella che ha sede a Manoel Street, 10, l’indirizzo di riferimento di tutta la galassia offshore dell’ affaire immobiliare. E lo inquadra in quel ruolo proprio in relazione alla nascita di Printemps e Timara.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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