Il governo tedesco non vuole Bettini al mondiale L’iridato indesiderabile per le accuse di doping. Il Tas riammette Valverde. Oggi deferito Di Luca

Dai casi di doping, al caos più totale. Valverde scagionato dal Tribunale Arbitrale dello Sport, correrà il Mondiale; Di Luca giunto a Stoccarda con gli azzurri quasi sicuramente non sarà al via; Bettini attaccato l’altro ieri da Pat Mc Quaid, viene chiamato in causa dal corridore tedesco Patrik Sinkewitz, cacciato dal Tour per positività. L'ennesimo colpo di scena di giornata arriva nel tardo pomeriggio di ieri, all'ingresso dell'aeroporto Marco Polo di Venezia: Paolo Bettini riceve una telefonata che lo avverte che il suo ex compagno di squadra Sinkewitz avrebbe rilasciato a verbale della polizia tedesca una dichiarazione inquietante. Il tedesco accuserebbe il campione del mondo di avergli fornito sostanze vietate. La prima reazione di Bettini è di totale incredulità, la seconda di rabbia. Prende il cellulare e chiama l'ex collega: «Hai le prove? Se non hai fatto queste dichiarazioni smentiscile immediatamente, se le hai fatte ti assumerai le tue responsabilità». Accuse da Sinkewitz, ma problemi anche per quel documento antidoping dell’Uci che il campione del mondo ha firmato ma con diverse eccezioni. Sull’argomento è intervenuto il governo tedesco per voce del ministro dell’Interno Wolfgang Schaeuble: «La partecipazione di Paolo Bettini distruggerebbe la credibilità della battaglia comune contro il doping nel mondo del ciclismo». Per questa ragione, il governo tedesco ha congelato il finanziamento di 150.000 euro ai Mondiali di Stoccarda fino a quando non sarà fatta piena luce sulla vicenda.
Passando alla questione Di Luca, il corridore abruzzese ieri mattina ha autorizzato l’Uci a consegnare il flacone B delle sue analisi – quelle relative alla tappa dello Zoncolan del Giro - alla Procura Antidoping del Coni, per comparare i valori emersi nei controlli a sorpresa effettuati la sera stessa della tappa dal Coni.
Chi le porte se le vede spalancare è Alejandro Valverde, il corridore murciano sospettato di essere il «Valv-Piti» dell’«Operacion Puerto». Il Tas ha accolto il ricorso del corridore e della Federazione spagnola contro la decisione dell'Uci, che aveva respinto l'iscrizione del corridore murciano al Mondiale. Per il Tas non sono ammissibili «sanzioni preventive». Motivazione che andrebbe a scontrarsi con quanto rischia Danilo Di Luca, che oggi sarà deferito della Procura Antidoping e molto probabilmente «sospeso in via preventiva».

Un provvedimento che arriva sul filo di lana, giusto in tempo per non dare la possibilità a Di Luca (che ha accusato la Procura di «attacchi personali che l’hanno esposto a una gogna mediatica») di ricorrere al Tas.
«Abbiamo perso, e accettiamo la decisione del Tas – ha detto Pat Mc Quaid -. Questo non significa che adesso Valverde sia pulito». E su Di Luca? «Se la Procura lo deferirà, non correrà il Mondiale».

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