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"Giochi, la riforma è necessaria per tutelare tasse e salute"

Le parole del direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, sulla riforma e il "riordino" dei giochi online con il decreto legislativo del Governo

"Giochi, la riforma è necessaria per tutelare tasse e salute"

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"Giochi, la riforma è necessaria per tutelare tasse e salute dei giocatori"

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"La materia del gioco pubblico non è mai stata disciplinata in modo organico. Da anni si avvertiva l'esigenza di intervenire con un progetto di riforma che contemperasse l'ordine pubblico, nonché la tutela della salute dei giocatori, con la garanzia del gettito erariale e degli investimenti degli operatori. Tre aspettidiversi di non facile realizzazione". Queste parole arrivano dal direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, intervenuto sulla riforma del governo.

Si allargano le maglie delle concessioni con più controllo

"Mi auguro si proceda spediti all'aggiudicazione di nuove concessioni attraverso procedura ad evidenza pubblica - continua -. Per tutti i giochi su rete fisica sarà, comunque, necessario aspettare l'accordo con le autonomie locali, per il quale presto saranno avviati i lavori. Diversa è la questione del gioco on line - spiega ancora Alessi - il processo è avviato ed è a buon punto".

"È stato approvato dal governo il primo decreto legislativo in materia. È auspicabile che entro il primo quadrimestre dell'anno il delegato possa essere definitivamente approvato e poi si possa procedere agli adempimenti necessari per la pubblicazione del bando. La gara non prevede un limite massimo di concessioni rilasciabili ma fissa requisiti soggettivi molto rigorosi. Attualmente i concessionari on line sono 92, la nuova gara vedrebbe la partecipazione di circa 50/60 operatori, anche esteri".

Cosa dice il decreto

Si è discusso molto, nei mesi precedenti, di questa nuova disciplina che culminerà entro il 2024 con un nuovo bando di gara per l’assegnazione delle concessioni online al prezzo di ben 6 milioni di euro (per l’assegnazione delle concessioni e ulteriori 4,5 milioni annui per gli esercizi successivi a determinate condizioni). Il decreto del governo, rappresenta un passo significativo nella regolamentazione dei giochi pubblici in Italia, in particolare quelli a distanza. Il testo, come riportato da La Gazzetta di Parma, che ora passerà alle Commissioni parlamentari per i pareri, stabilisce un quadro regolatorio nazionale per la disciplina dei giochi pubblici, escludendo quelli a rete fisica e le case da gioco.

Il decreto individua principi chiave, inclusi quelli di matrice europea, che regolano il gioco pubblico. Questi principi riguardano la tutela dei minori, la prevenzione delle ludopatie, il contrasto del gioco illegale, la tutela dell’affidamento nei rapporti tra Stato e concessionario, e l'utilizzo della pubblicità per promuovere un gioco sicuro e responsabile.

Disciplina stringente

Il rapporto concessionario per i giochi a distanza viene disciplinato con precisione, identificando varie tipologie di giochi pubblici a distanza con vincite in denaro. Si conferma che l’esercizio e la raccolta a distanza dei giochi pubblici è consentito solo ai titolari di concessione rilasciata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con una durata massima della concessione di 9 anni senza possibilità di rinnovo. I concessionari devono soddisfare specifici requisiti e condizioni, tra cui piani di investimento e iniziative per contrastare il gioco patologico.

La tutela dei giocatori

Per la tutela dei giocatori, viene istituita la Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia, con l'obiettivo di monitorare l’andamento delle attività di gioco e i loro effetti sulla salute.

I concessionari devono adottare misure per proteggere il giocatore e prevenire il gioco patologico.

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