Pnrr, ecco quali sono le 10 modifiche decise dal governo

Sono 10 le modifiche al Pnrr che il governo ha concordato e ottenuto da Bruxelles: ecco di quali si tratta

Pnrr, ecco quali sono le 10 modifiche decise dal governo
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Nelle ultime ore il governo ha raggiunto un altro importante obiettivo ottenendo da Bruxelles la possibiltà di ritoccare alcuni punti del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) legati alla quarta rata da 16 miliardi di euro il cui termine del 30 giugno, a discapito delle opposizioni, non è mai stato perentorio ma "meramente indicativo" come ha spiegato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. Il vero obiettivo, infatti, sarà la data del 30 agosto entro la quale bisognerà aver completato 10 modifiche: in questo modo il governo ha voluto giocare d'anticipo senza richiare che la Commissione Europea potesse creare ritardi e contraccolpi per le finanze pubbliche.

Il Progetto Cinecittà

Nelle modifiche approvate da Bruxelles saranno coinvolti ben sei ministeri: quello delle Imprese e Made in Italy, ci sono le Infrastrutture e i Trasporti, il ministero dell'Ambiente e Sicurezza energetica, il ministero dell'Istruzione e quello sulla Cultura e Politiche di coesione. Fatta questa premessa, è stata proposta una importante modifica che riguarda il Progetto Cinecittà, ossia sullo sviluppo dell'industria del cinema che in un primo momento riguardava solamente 9 studi cinematografici e che cambierà nome chiamandosi Cinecittà invece di Istituto Luce Studios.

Novità sui satelliti

Molto importanti sono gli investimenti che si fanno sui satelliti in orbita: si dovranno "evitare sovrapposizioni con gli investimenti privati in corso nel settore dell’Internet delle cose", è stato affermato dal governo. Cosa significa? Servono due strade diverse e ben difinite con i piccoli satelliti e poi si dovrà correggere un errore che riguarda il progetto "Osservatore della Terra".

Asili nido

Importante correzione sul tema delle scuole d'infanzia e asili nido: non si tratta di ridimensione i posti di lavoro previsti inizialmente, quasi 265mila, ma non essendosi concluso (a marzo) l'iter dei progetti si procederà innanzitutto con "l’aggiudicazione di un primo set di interventi" per poi passare a "un nuovo bando per raggiungere l’obiettivo finale". I ritardi non sono colpa del governo Meloni - come vorrebbe far credere l'opposizione - ma fisiologici e dovuti a "circostanze oggettive" che si sono verificate nel frattempo come l'inflazione e l'aumento dei prezzi che ha costretto a rivedere i piani stilazi inizialmente. In ogni caso, il ministro dell’Istruzione Valditara. ha sottolineato che "il 91% dei lavori sono stati aggiudicati".

Colonnine elettriche

Un'altra questione importante nel periodo della transizione ecologica riguarda il numero delle nuove colonnine di ricariche elettriche in città e fuori: nei centri urbani ne sono previste quattromila, 2.500 nelle aree extraurbane. Fino a questo momento, invece, le richieste sono state di 4.700 colonnine soltanto nelle città, ecco perché serve un altro po' di tempo per raggiungere questi obiettivi con nuovi bandi che siano in grado di arrivare all'obiettivo finale.

Le caldaie a gas

Una delle questioni più delicate riguarda i bonus casa (Superbonus, Ecobonus), nel caso specifico gli incentivi per cambiare le caldaie a gas con altre tipologie. Il governo ha affermato che "la proposta di modifica consente di rendicontare l’installazione di caldaie a condensazione a gas in sostituzione delle caldaie a minore efficienza", mentre i tecnici Ue non sono molto convinti di inserire questo incentivo nel Pnrr.

Il nodo sui treni

Fra i 10 punti da modificare c'è quello che riguarda il rinnovo del trasporto ferroviario, soprattutto quello regionale, con l'acquisto di nuove carrozze, quale debba essere la loro composizione facendo riferimento soprattutto al "materiale rotabile" affinché sia a zero emissioni.

L'idrogeno

La Cabina di Regia del Pnrr ha anche proposto una modifica sulla "Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario" per gli obiettivi che non sono stati raggiunti finora e con nuovi traguardi da raggiungere preferendo la realizzazione "preferibilmente in prossimità dei siti locali di produzione di idrogeno verde e/o delle stazioni autostradali di rifornimento di idrogeno".

Le imprese femminili

Un'altra modifica riguarda la cosiddetta "Creazione di imprese femminili", dove non si fa più riferimento a quali siano gli strumenti finanziari che le possano supportare svincolando, in questo modo, circa 700 nuove imporese.

Il ferro

Penultimo punto all'ordine del giorno riguarda la "riduzione diretta del ferro", ossia la la percentuale di ossigeno rimosso dal minerale di partenza. Skytg24 ricorda che su questo punto il governo ha spiegato che "nessun gas naturale deve essere utilizzato per la produzione di idrogeno da utilizzare in tale contesto"

Il Terzo Settore

Infine, decimo punto oggetto di modifica riguarda il

Terzo Settore dove gravitano organizzazioni, enti, associazioni no profit con nuovi progetti soprattutto per le criticità educative che riguardano il Sud Italia con nuovi e importanti finanziamenti e progetti.

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