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"Taglio del cuneo e rimodulazione dell'Irpef". I piani del governo in vista della manovra

Il viceministro delle Finanze Maurizio Leo a "Cinque Minuti" (Rai 1) spiega gli obiettivi fiscali del governo Meloni: "Il nostro obiettivo è agire in modo congiunto, cuneo e aliquote"

"Taglio del cuneo e rimodulazione dell'Irpef". Leo espone i piani del governo in vista della manovra

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"Taglio del cuneo e rimodulazione dell'Irpef". Leo espone i piani del governo in vista della manovra

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Il vice ministro dell'Economia, Maurizio Leo, intervistato da Bruno Vespa nel corso della puntata di 5 Minuti, ha esposto le principali novità della riforma del fisco, confermando anche quelli che dovrebbero essere i paletti da cui l'esecutivo intende partire. "Uno degli obiettivi del governo è confermare il taglio del cuneo fiscale di 7 punti a cui pensiamo di aggiungere anche una rimodulazione delle aliquote dell'Irpef. Ovviamente dobbiamo ancora fare i calcoli, l'obiettivo è quello di agire in modo congiunto: cuneo e aliquote".

Parlando della Nadef, quindi, il viceministro spiega che "se consideriamo i famosi 100 euro del taglio del cuneo fiscale e l'effetto di rivisitazione delle aliquote, ne avremo 3 invece di 4: avremo un vantaggio mensile di circa 120 euro. Altrimenti se lasciassimo invariate le aliquote le risorse in tasca ai contribuenti sarebbero di meno".

Ciò significa che con la riforma dell'Irpef, che dovrebbe accorpare le prime due aliquote, quindi fino al 28.000 euro di reddito, in un unico scaglione al 23% si potrebbero ottenere 120 euro aggiuntivi in busta paga, che si andrebbero a sommare ai 100 euro di cui i lavoratori già beneficiano grazie al taglio del cuneo fiscale. Senza l'effetto combinato tra taglio del cuneo e modifica dell'Irpef, aggiunge Leo, "rischiamo che, per effetto della riduzione del cuneo e lasciando invariate le aliquote, le risorse in tasca ai contribuenti sarebbero inferiori".

Maurizio Leo
Il viceministro Maurizio Leo

Si tratta di calcoli ancora sommari che dovranno essere approfonditi e consolidati, ma questa è la direzione che questo governo vuole prendere per la legge di Bilancio. Ma se questo è quanto il governo intende fare, il viceministro è stato molto chiaro in ragione di quello che l'esecutivo non vuole fare: "Abbiamo sempre detto che 'condoni' è una parola che noi non vogliamo sentire". Tanto è vero, prosegue l'esponente del governo Meloni, "che nell'ultima legge di bilancio noi abbiamo introdotto una tregua fiscale che è cosa ben diversa e significa pagare l'intera imposta". Inoltre, prosegue Leo, "abbiamo ridotto il carico delle sanzioni e abbiamo dilazionato il pagamento del tributo. L'imposta a nostro modo di vedere deve sempre essere pagata".

Non c'è spazio per regalare nulla in questo momento: è questo il concetto che muove le azioni del governo in vista della legge di Bilancio. Oltre ai 14 miliardi di deficit la manovra avrà un "tesoretto" di 10 miliardi di euro che "verrà destinato alle altre esigenze di spesa. Penso ai rinnovi contrattuali per i dipendenti, alla sanità.

Ci sono una serie di voci di spesa che il governo è orientato a onorare", ha concluso il viceministro.

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