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Gp di Spagna, Massa trionfa in casa di Alonso

Felipe domina la corsa ed è terzo nel mondiale dietro la coppia McLaren. Raikkonen tradito da un guasto perde punti preziosi. Felipe: "Che rischio ho corso, ma la precedenza era mia"

Gp di Spagna, Massa 
trionfa in casa di Alonso

Montmelò (Spagna) - Tre vittorie Ferrari in quattro Gran premi, paperino Massa di nuovo sul gradino più alto, di nuovo con addosso il famigerato hat trick, colpo del cappello, o cappotto come si dice nei paesi nostri: pole, giro veloce e vittoria. Come in Bahrein. Roba da grandi e infatti quel grande ex di Michael Schumacher incassa gli ennesimi ringraziamenti di Felipe e se ne va “felicissimo”, questa l’unica frase lasciata ai posteri. Se ne va subito, e presto, anche Kimi Raikkonen, deluso per il tradimento subito dalla sua Rossa, colpa dell’alternatore, diranno i tecnici. Tre vittorie in quattro Gran premi: festeggia Massa ma la Ferrari non può far lo stesso. Perché la McLaren di Hamilton e Alonso – secondo e terzo – guida entrambi i campionati. Con il Tiger Woods dei motori quello piloti, con 9 punti di vantaggio sul Cavallino quello costruttori. «Dobbiamo assolutamente migliorare l’affidabilità», diranno all’unisono il direttore tecnico Mario Almondo e il capo del box Ferrari, Luca Baldisseri: «Felipe è stato bravissimo, ormai non si sorpassa, i Gp si vincono al via o nelle soste. Stare davanti alla prima curva era fondamentale. Bravo. Scorretto? Macché, questo è esattamente lo spettacolo che la gente vuole vedere».
Comunque sia, benedetta Malesia. Se non ci fosse stato l’erroraccio suo quel giorno, se Felipe non si fosse incacchiato come mai nel sentirsi attaccato e criticato e giudicato, forse, ora, non saremmo qui a raccontare di quest’altra partenza da urlo, di una staccata al limite, di una sportellata con Alonso che sognava di umiliarlo all’esterno e invece ha rischiato di concludere subito la sua corsa. Lo spagnolo polemizzerà, mentre sia la Ferrari che la stessa McLaren chiuderanno la questione alla voce: «queste sono le corse».
Massa, alla vigilia, aveva chiesto al Papa, in visita nel suo Brasile, una preghiera per lui; non è dato sapere e mai si saprà se il Pontefice ha esaudito tale desiderio; come non si saprà se kaiser Michael Schumacher, consulente e amico, in griglia, pochi minuti prima del via, gli ha dato per davvero l’ultimo consiglio: cioè come fare, come tagliare, come sportellare chiunque osasse attaccarlo. Nel dubbio, una certezza: anche ieri Massa sembrava Schumi. Purtroppo, però, Raikkonen sembrava Raikkonen: quello forte e iellato delle stagioni passate, quello che lo scorso dicembre aveva fatto dire al presidente Montezemolo, quasi fosse un rito anti-iella, «speriamo che Kimi non si porti dietro la sfortuna avuta in passato». Il rito, per il momento, non pare aver funzionato: Raikkonen si è dovuto fermare al giro nove, colpa di un alternatore ko. Prima di fuggire dirà: «Sono molto dispiaciuto, al via ho perso una posizione su Hamilton, poi ho approfittato del duello fra Fernando e Felipe per tornare terzo. Avrei potuto fare una bella gara... (Baldisserri confermerà una strategia con molta benzina, ndr). Ho perso punti preziosi però ci sono ancora 13 gare per recuperare». Non rompe e non sbaglia, invece, Lewis Hamilton: per la terza volta secondo, e – incredibile – ora unico in vetta al mondiale. Trenta punti lui, due in più di Alonso giunto terzo e tre su Massa.
Iella di Raikkonen a parte, tutto si è deciso al via, quando Alonso ha mantenuto fede alla promessa della vigilia («attaccare al via»). Detto e fatto: partenza da urlo, Fernando all’esterno ad affiancare Felipe mentre Hamilton passa Raikkonen, lo spagnolo è davanti a Massa di mezza auto, ma il brasiliano non molla, alla Schumi lo porta all’esterno nell’impostare la esse e i due si toccano. Il campione del mondo è costretto a toccare erba e sabbia e a rientrare rischiando di cozzare contro Hamilton e Raikkonen.
Una vittoria nell’aria, questa di Felipe, almeno a giudicare dalla fiammata provocata da una fuoriuscita di benzina al primo rifornimento.

Lui non si è accorto di nulla, ma la sua Rossa è partita dal box che pareva un razzo diretto sulla luna.

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