Sono rimasti a piedi, bloccati e zittiti dalle proteste e dagli scioperi. Per David Cameron e Nicolas Sarkozy la giornata di ieri è stata complicata. Londra è rimasta paralizzata per 24 ore a causa dello sciopero dei lavoratori dei trasporti: larresto è costato alla capitale oltre 7 milioni di sterline (8,4 milioni di euro).
DallEliseo invece, il presidente francese ha assistito a una serie di imponenti manifestazioni contro la sua proposta di riforma delle pensioni. «Di grana per le nostre pensioni ce nè», era scritto su uno striscione comparso a Bordeaux, in uno degli oltre 200 cortei organizzati in Francia. Mentre alle quattro e mezza del pomeriggio lAssemblée nationale apriva i lavori sul contestato progetto di legge, che vuole alzare letà pensionabile da 60 a 62 anni, migliaia di persone sfilavano da Parigi a Marsiglia passando per molte altre città di provincia: lavoratori del settore pubblico e privato, impiegati nelle aziende di trasporti, nei ministeri, nelle scuole, negli ospedali, negli uffici postali ma anche nelle banche hanno protestato con le bandiere rosse del sindacato, scandendo slogan anti-governativi sotto le immagini di Liliane Bettencourt, ereditiera di LOreal e protagonista dello scandalo politico-fiscale in cui sarebbe coinvolto anche il ministro del Lavoro, architetto della riforma, Eric Woerth. Per i sindacati nazionali, che chiedono da giorni di partecipare alle manifestazioni, quella di ieri è una vittoria: a giugno, sempre per protestare contro le pensioni, erano scese in strada due milioni di persone (secondo i sindacati), 800mila per la polizia. Dai numeri riportati sui mass-media francesi, laffluenza alle manifestazioni di ieri sembrerebbe più alta.
«La giornata della verità», lha definita prima del fischio dinizio Le Monde. Per Sarkozy, infatti, la riforma delle pensioni rappresenta un momento centrale della sua presidenza: arriva dopo unestate in cui la sua popolarità è scesa al minimo storico; prima di un chiacchierato rimpasto di governo; mentre i sondaggi raccontano che due socialisti, il capo del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn e il segretario generale Martine Aubry, lo batterebbero allappuntamento del 2012. La campagna per le presidenziali sembra aprirsi in queste ore, proprio mentre la protesta contro la riforma compatta la litigiosa opposizione rosa.
I treni sono rimasti fermi in stazione anche in Gran Bretagna. Londra è stata bloccata ieri dallo sciopero dei lavoratori appartenenti a diversi sindacati dei trasporti. Lunedì sera i loro vertici sono usciti sbattendo la porta da una trattativa contro il licenziamento di 800 colleghi. «Questo sciopero non poteva arrivare in un momento peggiore - ha detto Colin Stanbridge, capo della Camera di Commercio londinese - proprio ora che la capitale stava riprendendo il passo dopo il difficile rallentamento economico».
Migliaia di passeggeri hanno trovato sbarrato laccesso alle stazioni della metropolitana ieri. Le immagini in arrivo da Londra hanno raccontato una città accalcata alle fermate degli autobus; in bicicletta; in coda per salire su qualche treno sostitutivo; a piedi su affollati marciapiedi in giacca e cravatta; bloccata nel traffico rallentato. La municipalità ha messo a disposizione dei cittadini 100 autobus, un servizio supplementare di biciclette, ha potenziato i servizi di trasporto sul fiume Tamigi e ha schierato volontari in ogni stazione della metropolitana per fornire informazioni.
Per il sindaco conservatore di Londra, leccentrico Boris Johnson, lo sciopero «è politicamente motivato»: un tentativo di attaccare la coalizione di governo. E i tagli alla spesa pubblica annunciati dal premier Cameron per sanare il debito nazionale sono sicuramente al centro di polemiche.
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