Cronaca locale

Gran Premio, tra Monza e Roma scatta la tregua

Monza contro Roma. La corsa alle polemiche dopo l’intenzione della capitale di scippare il Gran premio di Formula Uno alla Brianza si ferma ai box con tanto di documento scritto. Un pit stop che assomiglia ad una tregua armata chiesta da Gianni Alemanno al borgomastro brianteo. Durata? Almeno sino allo svolgimento delle regionali a fine marzo.
Il patto scritto di non belligeranza è stato siglato in un ristorante di Torino sabato notte. Alemanno, sulla via del Sestriere per un convegno, ha chiesto al leghista Marco Mariani, sindaco monzese, di recarsi a Torino. È la prima volta che i due sindaci si parlano da quando sono iniziate le polemiche sulla possibilità di una seconda corsa di Formula Uno in Italia da svolgersi sul circuito cittadino dell’Eur a Roma. Il sindaco di Monza era accompagnato dall’assessore allo Sport Andrea Arbizzoni, da sempre vicino alla corrente della destra sociale, che vede in Alemanno il leader indiscusso. Con loro il senatore del Carroccio Cesarino Monti. Proprio quest’ultimo, nelle scorse settimane, era stato tra i più accaniti oppositori della gara romana arrivando quasi agli insulti con Alemanno. Non erano soli. Monti si è portato dietro il figlio Andrea, assessore provinciale allo Sport, ma soprattutto c’era Dario Allevi, presidente Pdl della neonata Provincia di Monza e Brianza. Una delegazione di rango ai massimi livelli politici. La prima sorpresa al tavolo: quando Gianni Alemanno si è presentato con Maurizio Flammini, il patron delle Superbike e organizzatore del Gran premio romano che vorrebbe far disputare a partire dal 2012. Un colloquio pacato dove i due schieramenti si sono confrontati senza rispettivi cedimenti nelle posizioni. Monza non vuole la corsa romana perchè dal punto di vista economico finirebbe per strozzare la gara brianzola conosciuta in tutto il mondo. Roma invece sulle ali dell’entusiasmo, ma soprattutto degli sponsor pronti ad investire miliardi di euro ha lanciato una collaborazione fattiva per i rispettivi marchi.
In pratica una joint venture dove il circuito più forte (quello romano) aiuterebbe Monza un po’ acciaccata dal peso degli anni, ma soprattutto dal fatto che l’anno prossimo scade l’accordo con Bernie Ecclestone. La Sias, la società che ha in gestione l’autodromo monzese, non passa un buon momento. L’Aci Milano, da cui dipende totalmente, è commissariato e soldi in cassa per andare a trattare con Ecclestone la cessione dei diritti non ce ne sono. Nelle pieghe si è inserita Roma, che vuole fortissimamente la gara di Formula Uno. Da quando è stata paventata questa possibilità sono stati mesi di forte polemica con la Lega, arrivata persino a proporre emendamenti sui monumenti dell’Eur di mussoliniana memoria per vincolarli e impedire di fatto lo svolgimento della gara. Da sabato i due schieramenti contrapposti, Monza e Roma, hanno deciso di parlarsi.

Un passo in avanti in attesa dello svolgimento delle regionali.

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