Un grande cantiere da 24 miliardi: così la città cambierà faccia

Dal milione di metri quadrati dei terreni di Rho-Pero dove nel 2015 si apriranno (o si dovrebbero aprire) i padiglioni dell’Expo, ai progetti a cui darà il via libera il nuovo Pgt, il piano di governo del territorio che palazzo Marino dovrebbe varare a primavera e che il sindaco Letizia Moratti vuol portare in campagna elettorale come promessa mantenuta e road map per gli entuali altri cinque anni di lavoro. Interessi di grandi gruppi privati e istituzioni si intrecciano in un mega cantiere da 24 miliardi di euro che in pochi anni cambierà il volto e lo sky line di Milano. Ma molto è già cambiato, come si può vedere nelle aree di Porta Nuova (Hines-Ligresti), City Life (Generali Properties, Allianz e Immobiliare Milano), Porta Vittoria (Coppola), Milano Fiori (Cabassi) e Santa Giulia (Zunino).

Un ruolo fondamentale nel futuro urbanistico della città sarà recitato anche dal Demanio dello Stato con le sue caserme ora affidate al ministero della Difesa e dalle Ferrovie dello Stato con aree e scali ferroviari ormai dismessi e oggi ricettacolo di degrado e criminalità.

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