Cultura e Spettacoli

Dalla Grande Crisi al New Deal, l'America in mostra nelle immagini dei maestri

Una passeggiata di emozioni verso la Grande Frontiera. Riapre a Milano, alla Fondazione Antonio Mazzotta, la mostra "U.S.A. 1929-1939". La rassegna si terrà ogni sabato pomeriggio fino al 4 ottobre e propone un suggestivo percorso tra manifesti e fotografie

Una passeggiata di emozioni verso la Grande Frontiera. Riapre a Milano, alla Fondazione Antonio Mazzotta, la mostra fotografica «U.S.A. 1929-1939. Dalla Grande Crisi al New Deal». La rassegna si terrà ogni sabato pomeriggio fino al 4 ottobre, e propone un percorso tra grafica pubblicitaria («I manifesti della Mather Work Incentive») e fotografia («Fotografia americana, 1927-1945: dal noir alla foto sociale») dedicato agli anni cruciali della storia americana del secolo scorso, dalla crisi del 1929 alle riforme del New Deal di Roosevelt.
I 44 manifesti (di cui 8 mai esposti) scelti per la «Mather Work Incentive», realizzati nel 1929 da artisti americani fra cui Willard Frederic Elmes, Hal Depuy, Frank Beatty, Robert Beebe e Henry Lee Jr., hanno come soggetto unico ed esclusivo l'ottimizzazione del lavoro, in particolare manageriale, che fornisce una sorta di vademecum di come si deve lavorare, di cosa fare per diventare un perfetto manager, quali rapporti tenere con i superiori, quale atteggiamento avere per trovare, migliorare e incentivare il lavoro. Insomma, un perfetto vademecum dell'«american way of business».
Invece, nella parte fotografica dal noir alla foto sociale, curata da Uliano Lucas, abbiamo le immagini di cronaca che contengono testimonianze drammatiche (come il crollo della Borsa o gli incidenti stradali) conosciute soprattutto attraverso la loro rielaborazione cinematografica. Le fotografie di Evans, Rosenblum, Lange, Shahn, così dirette e severe, rappresentano ancora oggi un paradigma imprescindibile per comprendere l'America dura e vitale di quel periodo.

Attraverso il rapporto di queste immagini (sia dei manifesti che delle fotografie) è possibile ricostruire il tessuto culturale di un decennio cruciale per l'America e per il mondo, oggi più che mai di grande attualità.

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