Il grande Edison dietro l’efficienza delle batterie

Luigi Cucchi

Dopo il festival dei Saloni americani di inizio anno (Los Angeles, Detroit e Chicago), siamo alla vigilia del primo appuntamento europeo. Dal 2 al 12 marzo si svolgerà, infatti, la 76ª edizione del Salone di Ginevra. Una rassegna che si annuncia ricca di novità: tra le regine, ci saranno la Ferrari 599 GTB Fiorano e le Alfa Spider e 159 Sportwagon. Ma anche Bmw Z4 coupé, Peugeot 207 e Volvo S80. Il Salone di Ginevra mette in luce i risultati raggiunti sul piano dell’innovazione tecnologica e della sicurezza. L’elettronica, che dieci anni orsono trovava ancora un impiego ridotto nell’industria automobilistica, ha sostanzialmente trasformato l’automobile. Un dispositivo come l’Abs è oggi utilizzato anche nelle auto di medie dimensioni. Anche l’area della componentistica ha compiuto grandi passi avanti sia per la dimensione sia nella specializzazione. Lo dimostra la storia di una società statunitense come Exide Technologies. Un gigante, protagonista mondiale nella produzione di batterie per i settori automotive e industriale, che ha messo a punto anche modelli di batteria (Maxxima) in grado di fornire cicli di carica e scarica intensi e profondi, con una vita media ben più lunga rispetto a quelli di una batteria tradizionale. Sono destinate a un utilizzo discontinuo, ma molto intenso ed estremo, senza cali significativi del livello di carica. Exide sorprende per la sua internazionalizzazione e la sua specializzazione. Nata nel 1888 negli Stati Uniti, grazie allo spirito imprenditoriale di Thomas Edison, suo geniale fondatore (il padre della lampadina), questa società ha il 22% del mercato mondiale delle batterie al piombo acido. È una public company presente in 89 Paesi, impiega 15.300 persone e dispone di 17 unità produttive dedicate alle batterie d’avviamento. In Europa ha 8 stabilimenti nell’area dell’automotive e strutture commerciali in 16 Paesi. Annualmente Exide produce circa 50 milioni di batterie: 26 milioni nel Nord America, 22 in Europa, 2 milioni in Australia. Il mercato americano delle batterie è costituito da circa 113 milioni di unità (Exide ne detiene il 27%), mentre quello europeo raggiunge i 67 milioni, di cui 31% è prodotto da Exide (19 milioni per il primo equipaggiamento e 48 per i ricambi). In Italia, Exide opera dal 1995, anno in cui acquistò la Società Industriale Accumulatori (gruppo Fiat). Fornisce batterie per il primo impianto a Fiat, Bmw, Lancia, Alfa Romeo, Pininfarina, Bertone e Piaggio. Suoi clienti anche importanti cantieri (Riva, Ferretti, Sarnico, Molinari, Buzzi). Lo stabilimento italiano, una delle realtà europee più importanti, è a Romano di Lombardia (Bergamo), dove ha sede un centro ricerca che ha sviluppato la tecnologia del «metallo espanso», esportata nel mondo oltre al progetto STS (Sealed Technology Safe), adottato da Fiat, Bmw, Gm, Volkswagen, Psa e Renault. Di recente, a Romano, è stata realizzata la batteria Extreme che assicura una resistenza superiore del 50%.

Significativi i progetti realizzati nel campo dell’auto elettrica.

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