Gratteri non accetta critiche sulle sue fake news. L’Anm lo difende: "Attaccato perché è per il No"

Il procuratore contro Quarta Repubblica: "Non parlo con voi"

Gratteri non accetta critiche sulle sue fake news. L’Anm lo difende: "Attaccato perché è per il No"
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Vietato criticare Gratteri (nella foto). Anche davanti all'evidenza. Le bufale, se a diffonderle in diretta tv è il procuratore di Napoli, si trasformano in bolle di sapone. Scoppiano ed evaporano senza lasciare traccia. E la libertà di stampa diventa un anomalia da debellare. Ecco quindi che attorno alla star togata nonché frontman del partito del No alla riforma della giustizia si alza un muro a sua difesa di quelli mai visti. E a erigerlo è l'Associazione nazionale magistrati che, invece di alzare il dito contro le menzogne sul compianto giudice Giovanni Falcone, propagandate in diretta su La7, dirama una nota che rasenta il paradosso. E non tanto perché si tratta della consueta difesa corporativa che stigmatizza «pesanti critiche e attacchi personali legati al suo impegno per il no al referendum» subìti dal procuratore di Napoli, dimenticando che rientrerebbero nell'alveo della pura e sacrosanta libertà di stampa. Ma soprattutto perché è una nota strabica che omette qualunque tipo di riferimento alle due fake news sciorinate da Gratteri e che, al contrario, esige che «il suo contributo tecnico merita rispetto perché ha come unico scopo quello di arricchire il dibattito sulla riforma e dare ai cittadini maggiori elementi di riflessione in vista del voto referendario». Ora, un conto è fornire una visione corretta, seppur di parte, un altro è spacciare delle menzogne per elementi di riflessione.

Ma purtroppo si sa canis canem non est e piuttosto che fare mea culpa si preferisce la chiusura a riccio e il contrattacco. Così ha fatto lo stesso Gratteri in persona che all'inviata di Quarta Repubblica che ha provato a chiedergli conto delle sue ultime uscite a vuoto ha reagito in modo stizzito: «Mi saluti tanto Porro, mi state disturbando, non voglio parlare con lei né con la sua trasmissione perché negli anni avete fatto delle puntate diffamatorie nei miei confronti con dati falsi». Il riferimento è alle critiche giornalistiche passate relative al suo operato da pm, a maxi operazioni rivelatesi flop, ad arresti finiti in assoluzioni o ad accuse che hanno segnato vite, come quella per corruzione che colpì l'allora presidente della Regione, Mario Oliverio, poi assolto. O ancora i dati sul record di indennizzi per ingiusta detenzione versati in Calabria dal 2018 al 2024. Tutto falso, diffamatorio e inesistente per Gratteri.

Così come per Gratteri è inesistente, perché non l'ha mai citata, la mole di interventi e documenti che dimostrano il vero pensiero di Falcone sulla separazione delle carriere. Niente, purtroppo la posizione del partito del No, guidato dal magistrato calabrese, è monolitica e non ammette erosioni né ammissioni di colpevolezza. Perché l'accusa è sempre rivolta contro altri.

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