Dalla notte polare ai video virali, la storia di Giuliaalpolo: "Le Svalbard mi hanno stregata"

Dalle isole dove il sole non sorge per mesi e si gira armati per paura degli orsi, Giulia Di Marino ci racconta come è diventata una delle creator italiane più seguite del web

Dalla notte polare ai video virali, la storia di Giuliaalpolo: "Le Svalbard mi hanno stregata"

Quando Giulia Di Marino - in arte @Giuliaalpolo - ci risponde al telefono la sua voce è familiare, non solo perché il suo tono è amichevole e accogliente, ma soprattutto perché siamo abituati a sentirla nei video che, dal 2022, condivide da uno dei posti più a Nord del mondo, l'arcipelago delle isole Svalbard, che dista poco più di mille chilometri dal Polo Nord. Nonostante siano le 10:30 del mattino a Longyearbyen è buio e il sole non sorgerà fino a marzo. "La notte polare è ufficialmente iniziata il 26 ottobre. Fa un po' freddino, ci sono -15 gradi", ci confessa prima di raccontarci come, a 28 anni, è diventata una delle content creator più seguite del web e dei social. Il suo canale Youtube conta oltre 70 mila iscritti mentre su Instagram la sua pagina ufficiale ha un seguito di quasi 230 mila follower.

Come sei arrivata alle Svalbard? Ricordi quando hai acquistato il biglietto aereo?

Avevo appena finito una stagione lavorativa in Alta Badia, lavoravo come segretaria in una scuola di sci poi mi ero rotta il braccio. Ero a casa, un po' annoiata e guardavo un sacco di video su Youtube e mi sono apparsi alcuni video di un'altra ragazza che vive qua, video che mi hanno fatto letteralmente sognare a occhi aperti con immagini di aurore boreali, animali selvaggi, neve e montagne bellissime. In quel momento ho detto: "Non ho assolutamente nulla da perdere, voglio provare a fare questa esperienza". Così, da un giorno all'altro, ho mandato il mio curriculum a tutte le strutture ricettive del luogo, perché volevo fare la receptionist ed devo dire che è stato molto semplice. Penso di avere avuto anche fortuna a mandare il curriculum in quel periodo - era ottobre 2022 - perché mi hanno risposto che avevano urgenza. Ma io dovevo ancora finire un esame all'università, quindi ho risposto che sarei riuscita a salire il 23 novembre. E così è stato: ho acquistato il biglietto aereo, ho fatto un po' di shopping per affrontare il freddo e il 24 novembre ho iniziato a lavorare in questo albergo.

Com'è vivere in uno dei luoghi abitati più a Nord del mondo? Sembra un posto desolato invece c'è tutto e hai anche recensito alcuni ristoranti.

C'è veramente di tutto, c'è anche questo ristorante di lusso che ha ambito anche a una stella, locali tipici, cinema, bar, alberghi, non manca assolutamente nulla, ma tutto in dimensioni piccole, in modo ristretto. Siamo 2400 anime, distribuiti sull'arcipelago delle Svalbard, ma l'insediamento di Longyearbyen, che è il principale, è molto limitato, piccolo, perché ci sono un sacco di leggi per quanto riguarda la vita qui. Nel senso che non possiamo espanderci, anche per proteggere la fauna e il territorio, che è un ambiente molto fragile.

È stato difficile ambientarti?

All'inizio ero un po' spaventata più che altro per i pregiudizi degli altri. Mi dicevano: "Cadrai in depressione durante la notte polare... ti sentirai da sola, non c'è nessuno che conosci, non c'è niente da fare". In realtà ho imparato che non bisogna mai dare retta a quello che gli altri dicono di un posto che non conoscono. Perchè sono rimasta sconvolta da questo luogo: mi ha affascinato, stregato. Nella vita normale, nel quotidiano, finché lavoravo in albergo, lavoravo 8/9 ore al giorno per cinque giorni a settimana. Poi durante la stagione invernale facevamo sempre gite in motoslitta, escursioni ai ghiacciai. Continuavamo a esplorare tutto il possibile, scoprendo l'isola.

È vero che girate con i fucili per paura degli orsi?

Sì. In paese no, non si può proprio perché deve essere un posto sicuro per la popolazione. Però appena si esce ci sono tre cartelli stradali con il simbolo dell'orso che delimitano il perimetro della zona sicura: oltre questi cartelli devi essere armato. Devi avere il fucile per proteggere te e il gruppo da un possibile attacco. Purtroppo la zona dove abbiamo acquistato casa è una zona abbastanza frequentata dagli orsi, perché è proprio davanti al fiordo e è l'unico passaggio dall'entroterra dell'arcipelago verso Longyearbyen. Quindi sarebbe proprio il primo posto che toccano. Devo essere sincera, a volte quando sono da sola a casa nuova ho un po' di paura.

Quando hai iniziato a fare i primi video?

In realtà, già prima di venire alle Svalbard, avevo un canale Youtube e avevo già capito che fare contenuti e raccontare sui social sarebbe stato il mio lavoro dei sogni. Sono partita per le Svalbard con l'idea, magari un giorno, di aprire un canale su questo posto. In realtà ho impiegato oltre un anno prima di aprire il canale dedicato alle Svalbard, perché ero impegnata con il lavoro, a socializzare, a conoscere il posto. Quando mi sono ambientata, però, ho sentito questo vuoto e siccome per me la passione di creare contenuti è un po' come sfogarmi, ho sentito l'esigenza di raccontarmi. Il 18 gennaio 2024 ho acceso il mio telefonino, mi sono seduta sul letto della mia camera e ho cominciato a registrare il primo video con tutte le curiosità sulle Svalbard.

E il video è piaciuto?

È andato subito virale. Questo mi ha fatto capire che le persone non conoscono questo luogo e che c'era un potenziale. Quindi, senza nessuna pretesa, una volta ogni due settimane ho iniziato a pubblicare un video, inizialmente in casa dalla mia cameretta poi il mio compagno mi ha spinto a sperimentare. Abbiamo comprato una videocamera migliore, il drone, uscivamo di più, realizzavamo i video all'esterno. Così piano piano è nato questo lavoro.

Quando ti sei accorta che qualcosa stava cambiando, che questo poteva diventare un lavoro?

La crescita del canale è stata molto veloce e me ne sono accorta subito perché il canale che avevo aperto in precedenza - e che trattava altri argomenti - aveva avuto una crescita molto lenta e difficile. Quindi la mia aspettativa era bassa. Invece con il canale delle Svalbard è stato tutto molto rapido: ho iniziato all'inizio del 2024 e alla fine dello stesso anno stavo già monetizzando. Quindi, prendendomi anche tanto tempo per realizzare contenuti, ho deciso di licenziarmi a febbraio 2025 e dedicarmi esclusivamente al lavoro di content creator. Certo, è un lavoro un po' instabile, è un rischio, ma c'erano i presupposti.

Domanda un po' scomoda: quanto guadagni con i social?

Ci sono diverse fonti di guadagno ma prendo di più di quello che guadagnavo come receptionist in albergo. Detto questo, ci sono gli introiti di Youtube (dalle pubblicità di AdSense), ma sono la parte minore perché non pagano tanto; poi ci sono gli sponsor e le sponsorizzazioni, che sono la parte più sostanziosa, però, io ho anche diversificato le entrate con il mio sito (www.giuliaalpolo.com), dove faccio consulenze per chi vuole venire alle Svalbard o vuole trasferirsi qui e ho il mio merchandising (calendario, cartoline, il libro, etc.).

Come è cambiato il tuo rapporto con i follower, se è cambiato nel tempo?

Sinceramente sono molto contenta della community che si è venuta a creare. Se dobbiamo fare un rapporto tra commenti negativi e commenti positivi è veramente piccola la percentuale di haters. Trattando argomenti leggeri, penso che le persone guardino i miei video per svagarsi, per vedere un mondo che magari non vedranno mai; quindi i commenti sono sempre positivi e sono contenta del rapporto che ho con i follower.

Pochi mesi fa hai deciso, insieme al tuo fidanzato, Konrad - un ragazzo polacco che da 12 anni vive alle Svalbard - di fare un passo importante, ovvero mettere radici a Longyearbyen.

Entrambi volevamo reinvestire i nostri risparmi e quindi abbiamo pensato di comprare casa qui alle Svalbard. All'inizio avevamo carta bianca sul mondo, volevamo scegliere un posto che non fosse necessariamente Longyearbyen poi abbiamo capito che lavorando entrambi qua, le Svalbard erano il luogo perfetto dove acquistare casa. Siamo andati un po' alla ricerca ma il mondo immobiliare delle Svalbard è molto limitato, veramente ristretto. Ci sono pochissime case disponibili e tutte a prezzi esorbitanti. L'immobile che abbiamo scelto (una casa principale con altre quattro piccole unità abitative) era la soluzione perfetta: la location perfetta, con il vialetto fino a casa ma comunque remota. Così, senza farci troppe domande, ci siamo detti: "Ok, facciamolo". Poi qui l'acquisto delle case funziona in modo totalmente diverso perché si fa tutto all'asta e nel giro di pochissimo si sa già se hai vinto e se sei tu il proprietario.

Anche l'acquisto e la ristrutturazione delle case sono diventati un racconto social.

Sì, ora racconto anche la ristrutturazione delle nostre case oltre che la mia vita qui, così riesco a fare vedere la vera vita alle Svalbard. Se ci penso sono riuscita a coniugare il fatto che ho acquistato la mia casa dei sogni e racconto questa nuova parte della mia vita attraverso il lavoro dei miei sogni.

In alcuni video hai spiegato che le casette, che si trovano a corredo dell'abitazione principale dove vivrai, non le affitterete. Insomma, non c'è un progetto di tipo turistico?

No e per diversi motivi. Uno, perché non si può affittare, dovrei diventare una sorta di guida turistica e avere diverse autorizzazioni. Due, perché non ci interessa questo tipo di business. Sarà un appoggio per chi ci verrà a trovare, familiari e amici.

Il tuo libro - "Ai confini del mondo. La mia vita alle Svalbard" uscito a giugno di quest'anno - è un altro tassello del tuo progetto.

Quando avevo aperto il precedente canale, avevo già l'idea, il sogno, di poter scrivere un libro. Ma lo vedevo un obiettivo grande e quasi irraggiungibile. La crescita del canale delle Svalbard, invece, è stata rapidissima e io stessa sono rimasta scioccata dal fatto che sono stata contattata praticamente da tutte le case editrici più grandi d'Italia. Non me lo aspettavo. La Mondadori è stata la prima e ho accettato con entusiasmo l'idea di scrivere il mio libro perché avevo molto da raccontare.

Hai avuto un bel riscontro da parte dei lettori?

Sì, bellissimo. Onestamente non ho ricevuto neanche un feedback negativo e questo mi ha fatto strano, perché oltre alle cose positive ci sono sempre anche quelle negative e invece è andato tutto bene.

Come pensi che si possa evolvere il tuo progetto?

Questa è la parte che mi spaventa di più. Perché so che non sarà così per sempre. Quando un canale si stabilizza ci sono cali fisiologici, ma è normale.

Il mio sogno, che vorrei trasformare nel mio lavoro tramite contenuti, è quello di visitare le zone più remote del pianeta. Quindi raccontare le vite delle popolazioni che vivono in questi posti remoti e che le persone non conoscono. Magari alternando sei mesi all'estero e sei mesi alle Svalbard.

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