Dal grande schermo alla pittura d’autore

In mostra gli originali ritratti delle nostre dive del cinema firmati dal pittore Natino Chirico

Lucio Filipponio

Natino Chirico dedica un omaggio alle donne che hanno fatto la storia del cinema. Un immaginario cinematografico tutto al femminile, punteggiato di volti in bianco e nero che emergono dalla tela, come dal buio della sala, impreziositi e interpretati dal colore che esplode irruente. Cinquanta opere della sua produzione più recente compongono la ricca carrellata di ritratti in mostra al Chiostro del Bramante fino al 7 maggio. Dopo i disegni, gli oli, i ritratti e gli autoritratti, Chirico torna al cinema, riscoprendo il forte potere evocativo che lega le due arti maggiormente sostanziate dall’immagine. Un gioco meta-linguistico che detta non solo i contenuti ma soprattutto la tecnica. Prevalgono le opere a tecnica mista: fotogrammi in bianco e nero, strappati all’iconografia del cinema, sono vestiti di nuovo senso grazie ai cromatismi forti dell’oro e dell’argento. Un gioco dialettico tra descrizione figurativa e decorazione astratta. La prima cattura lo sguardo del fruitore al centro della tela, mentre la seconda spiazza ed affascina. «Dopo le opere dedicate all’universo maschile del cinema - dice Natino Chirico - ho ritenuto doveroso oltre che stimolante immortalare la controparte femminile, trovando spunti sempre nuovi al mio percorso artistico». Dal divismo del primo cinema muto con Lyda Borrelli e Francesca Bertini a quello anni ’50 della Magnani e della Loren. Ma anche e soprattutto il cinema degli ultimi anni con i volti sognanti di Giovanna Mezzogiorno, Asia Argento e Chiara Muti.
Quella per il cinema è una passione, per l’autore, seconda solo a quella per la pittura. Ma nel ricordarsi ragazzo in sala catturato dallo schermo, Chirico esprime tutta la soddisfazione nel aver oggi capovolto il rapporto: adesso è lui a catturare la pellicola, a reinterpretarla con l’uso del colore, a proiettare sulla tela immagini in movimento.
L’artista avvolge le dive in un’affascinante fusione tra pittura e immagine fotografica, dove le tensioni cromatiche, composte da una pittura libera e gestuale trovano l’immagine donandole il forte potere della comunicazione.

Sembrano compagni inseparabili, il gesto creativo e quelle facce evocative sulla tela. Si accompagnano, si attraggono e si traducono, si rispondono l’uno con l'altra, e il colore esplica uno sguardo, la materia estrapola l'emozione.

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