L’acquisto di «casa Ligresti» da parte di Unipol così come è stato architettato fino ad ora non va bene. Consob avrebbe infatti chiesto al gruppo guidato da Carlo Cimbri di emendare una parte del progetto di conquista, esprimendo perplessità su alcuni dei suoi pilastri finanziari, a partire dalla struttura dell’annunciata Opa sulla holding Premafin. Una correzione importante che, se sarà confermata, potrebbe tradursi in uno slittamento dei tempi finora previsti.
I legali e Mediobanca sarebbero tuttavia già alla ricerca di una via di uscita in vista della maratona consiliare che inizia oggi. Terminata la due diligence,Bologna deve infatti spedire ai Ligresti l’offerta vincolante e poi procedere all’aumento di capitale necessario per affrontare l’acquisto di Premafin: le Coop di Finsoe, alcune delle quali recalcitranti, dovrebbero vedersi coinvolte in un’operazione da 1,1 miliardi.Un terzo del denaro raccolto sarebbe riversato alla ex holding dei Ligresti per seguire la ricapitalizzazione di Fonsai, imposta dall’Isvap dopo la caduta del margine di solvibilità a quota 90%.
A Milano sono invece in calendario il patto dei Ligresti per firmare la vendita, e il cda Premafin; mentre domani Fonsai dovrebbe esaminare il preconsuntivo e licenziare l’aumento (650-700 milioni). Un gioco a incastro, che rischia però di restare intrappolato tra i nuovi paletti posti dall’Authority di Giuseppe Vegas: l’Opa è peraltro uno degli aspetti più delicati del riassetto, tanto che lo stesso Cimbri ha posto come pre-condizione l’esenzione dall’obbligo di procedere a cascata su Fonsai.
La nascita del secondo gruppo assicurativo italiano dietro a Generali dovrà poi superare alcuni problemi legati
allo statuto di Fonsai e Unipol ( molto generose in termini dividendi con le azioni di risparmio e privilegio) e lo scoglio industriale di plasmare reti di vendita con meccanismi provvisionali molto distanti tra loro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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