Matteo Failla
Mario Maramotti e Gennaro DAvanzo - direttore artistico e direttore del Teatro San Babila - hanno presentato la nuova stagione del teatro: un cartellone allinsegna della qualità ma preoccupato per il numero di abbonamenti.
«La prossima stagione sarà allinsegna dei grandi attori e del divertimento intelligente spiega DAvanzo , ma per una volta vorrei mettere laccento non sui volti noti del Teatro, ma su altri primi attori che lavorano dietro le quinte: i membri dello staff del San Babila. Bisogna far sapere quale fatica è richiesta per mettere in piedi una stagione come quella che ci apprestiamo a vivere. Noi siamo un Teatro privato che vive esclusivamente di biglietti e abbonamenti, ma non ci abbassiamo a cercare facili guadagni a discapito della qualità. Per questo siamo lunico teatro milanese (assieme al Manzoni) che può permettersi di avere una stagione con solo otto spettacoli in cartellone per un mese: noi ospitiamo qualità e divertimento, ma assicurati».
«Qualcuno - continua DAvanzo - afferma che siamo un teatrino da 487 posti: i nomi di prestigio stampati sul nostro cartellone sono la dimostrazione della nostra grandezza». Ed effettivamente la stagione, già in apertura, propone Franco Oppini, Nini Salerno e Barbara Terrinoni nella commedia di Neil Simon Due scapoli e una bionda. Il mese seguente Fiore di cactus di Barillet e Gredy avrà come protagonisti Benedicta Boccoli ed Edoardo Siravo, mentre nel mese di dicembre Luigi De Filippo interpreterà il Non ti pago di Eduardo De Filippo.
Lanno nuovo porterà unincredibile novità per il San Babila: il musical Il Fantasma dellOpera con la Compagnia Grandi Musical (in formato ridotto rispetto alle imponenti scenografie alle quali ci ha abituato). Sarà quindi la volta del pirandelliano Ma non è una cosa seria, con Paola Quattrini e Roberto Alpi, e di Sesso e bugie di Woody Allen con Attilio Corsini. Chiudono la stagione Nero cardinale di Ugo Chiti con Alessandro Benvenuti ed El Fradell de mè fradell, e sò fradell, di Rino Silveri con Pietro Mazzarella.
«Ho messo assieme questi titoli per venire incontro al pubblico spiega invece Maramotti col quale dialogo e mi confronto ogni sera: tanti, nella passata stagione, mi avevano richiesto un teatro brillante, per sfuggire alle difficoltà del quotidiano: ed io li capisco. Per questo ho regalato loro una stagione allinsegna del divertimento, ma che sia rigorosamente dautore: ho cercato un programma almeno teatralmente dignitoso».
E linguaribile modesto Maramotti, che arriva a definirsi programmista al posto di direttore artistico, non è forse entusiasta di alcuni dei titoli in cartellone (che ovviamente non svela) ma è così innamorato del pubblico da non voler deludere le loro attese; lui che ama una sola cosa più del pubblico: il Teatro e i suoi autori. Ed è per amore di entrambi che è sceso ad un compromesso per la prossima stagione: e divertimento sia, ma non banale.
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