Antonio Lodetti
Il gospel è la musica popolare religiosa per eccellenza, una forma addomesticata di spiritual che oggi è diventata più che altro una scusa per far festa. Per questo a Natale lItalia è invasa da gruppi a iosa, accolti da un pubblico gioioso pronto a cogliere ogni spunto per ballare e cantare in coro. È accaduto al Blue Note di Milano con lAngels in Harlem Gospel Choir che in cinque serate ha fatto divertire uno scatenato parterre. Un po meno si sono divertiti gli appassionati di black music; voci formidabili daccordo (non a caso hanno accompagnato anche gli U2) ma un repertorio che privilegia il facile divertimento con plateali scelte come una inutile Nel blu dipinto di blu. Una serata di grande spasso ma il vero gospel sta da unaltra parte. Per esempio al festival Trasimeno Soul Christmas, in provincia di Perugia, dove si è tornati alla tradizione con la storica corale di New Orleans Louisiana Gospel Choir e col colorito gruppo di Billy Hardie. In giro per la Lombardia ancora profumo di Louisiana con, per la prima volta in Italia, il trio NArmonè Gospel Choir (guidato dal pianista-cantante Nathan Weathersby) che, nato proprio dal Louisiana Gospel ha rivisitato la storia pescando in brani datmosfera come il melanconico Sometimes I Feel Like a Motherless Child. Spettacolare con una vocalità esplosiva, moderna ma vicina alle radici anche Wanda Trent-Phillips in quartetto.
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