Grandi Navi Veloci a Montezemolo

Antonio Risolo

da Milano

Grandi Navi Veloci, la compagnia di cabotaggio fondata dal decano dei nostri armatori, Aldo Grimaldi, torna italiana. L’intero pacchetto azionario, infatti, attualmente detenuto da Permira (80%) e dalla famiglia Grimaldi (20%) passa a una cordata di tre operatori di private equity: Investitori Associati, De Agostini e Charme (che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo e al figlio Matteo). Va ricordato che il Fondo Permira si è recentemente disimpegnato dal gruppo Ferretti.
L’operazione, secondo le indiscrezioni anticipate dal Secolo XIX di Genova, dovrebbe essere perfezionata nelle prossime ore. Un’operazione a sorpresa, quindi, dopo mesi di trattative segrete ma anche di rumors sempre più insistenti. Il prezzo, dovrebbe aggirarsi attorno ai 700 milioni di euro, con una plusvalenza di circa 100 milioni a favore del Fondo Permira e della famiglia Grimaldi.
Il patto tra venditori e acquirenti, prevede inoltre un’opzione a favore dell’armatore e fondatore del gruppo. Grimaldi, infatti, ha la possibilità di riacquistare fino al 15% delle azioni rimanendo saldamente al timone di Grandi Navi Veloci.
Il fondo Charme Investment, italiano anche se con holding in Lussemburgo, annovera alcuni tra i volti più noti dell’imprenditoria italiana: da Diego Della Valle a Vittorio Merloni, sino a Nerio Alessandri, patron di Tecnogym. Ultima operazione di Charme: la quotazione di Poltrona Frau. Per Investitori Associati - che opera dal 1993 - spicca il nome di Dario Cossutta, figlio del leader comunista Armando, dottorato in economia a Cambridge e una carica di amministratore delegato di Sviluppo Italia ricoperta dal 1999 al 2000. Il terzo partner finanziario è il gruppo De Agostini, in mano alle famiglie Boroli e Drago. Infine Aldo Grimaldi, 84 anni, nipote di Achille Lauro, deciso più che mai a restare al comando della sua creatura: «È ancora presto per la pensione...», avrebbe detto ai suoi nuovi partner. Ed ha un sogno al quale non ha ancora rinunciato: portare le crociere a Cuba. Ma Grimaldi, tra l’altro, ha fatto anche sapere di voler sistemare alcuni conti in sospeso: la nuova rotta Genova-Barcellona-Tangeri, bloccata dalla burocrazia marocchina, ottenere spazi più ampi nel porto di Genova e l’eterna lotta con Tirrenia.I nuovi partner sono avvertiti: il patriarca è più che mai determinato a portare avanti le sue sfide e le sue battaglie.
Grandi Navi Veloci ha chiuso l’esercizio 2005 con ricavi di 251 milioni di euro e un margine operativo lordo di 60 milioni. La società ha varato un piano investimenti di 450 milioni per otto nuove unità. Il contratto, sottoscritto con i Nuovi cantieri Apuania di Marina di Carrara, prevede 4 nuove navi con un’opzione per altre 4. La prima consegna è prevista per il prossimi gennaio.
Con una flotta attuale di otto navi, Grandi Navi Veloci opera nel trasporto merci e passeggeri con auto al seguito nel bacino del Mediterraneo occidentale, e nelle crociere.

Più in particolare la società è leader sulle rotte Genova-Palermo, Livorno-Palermo e Roma-Palermo, mentre è l’unico operatore a coprire la linea Genova-Barcellona.
L’accordo di Grimaldi holding Spa con il Fondo Permira risale all’ottobre 2004.

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