da Milano
Focus sui «Corridoi» europei nel corso del convegno inaugurale di Eire 2008, la quarta rassegna di Expo Italia Real Estate in corso nel polo fieristico milanese di Rho-Pero fino a venerdì prossimo. Il tema forte del giorno, «Corridoi europei: occasione di sviluppo per il real estate», si è sviluppato via via attraverso gli interventi del padrone di casa, Antonio Intiglietta, presidente di Ge.Fi. Spa, del commissario Ue, Antonio Tajani, dellamministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, del sindaco di Roma, Gianni Alemanno e di Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano. Si è parlato, quindi, di edilizia ecocompatibile e del legame tra sviluppo immobiliare e nuove infrastrutture. Che in sostanza significa: siamo qui per spiegarvi quali saranno le ricadute dei cosiddetti «Corridoi» sul comparto italiano del mattone.
«I corridoi di alta velocità - ha detto subito Lanfranco Senn, ordinario di economia delle Regioni alla Bocconi - generano un aumento della produttività del sistema e una maggiore efficienza nel mercato del lavoro, ma hanno impatti importanti anche sul comparto immobiliare».
Non solo binari, quindi, ma anche autostrade che, nella maggior parte dei tratti, si sviluppano parallelamente alle reti ferroviarie. Tutto questo genera una fascia di strutture a diversa velocità, una diversa permeabilità, una diversa capacità di connessione e una diversa polarizzazione della domanda-offerta di mobilità.
Qualche esempio? Il caso Novara, dove il «Corridoio 5» (quello che collegherà Lisbona a Kiev, via Lione-Torino, ndr) ha liberato unarea di oltre 450mila metri quadrati. E ancora Milano che, grazie allalta velocità, di metri quadrati ne libererà un milione (vedi scali dimessi). Ma cè anche Napoli, in prima fila con il recupero, in corso, di tutta larea che gravita attorno alla stazione di Afragola. Gli altri «Corridoi» che ci riguardano da vicino sono il «Corridoio 1» (Berlino-Palermo) e il «Corridoio dei due Mari» (Genova-Anversa). Intiglietta aveva dato il benvenuto a ospiti e platea affermando che il comparto «è un volano economico fondamentale per lo sviluppo di un Paese». È vero, lItalia è in colpevole ritardo su tutti i fronti: la Francia ha cominciato nel 1981, il Belgio alla fine degli anni Ottanta, la Germania nel 1991, la Spagna nel 1992. Il nostro Paese, invece, solo nel 2006. È importante recuperare, in fretta. Finita la stagione, si spera, dei «veti a prescindere», lItalia è in grado di operare il grande recupero. Difficile, ma non impossibile.
Telegrafico Tajani: «Sono qui solo per ascoltare perché la settimana prossima sarò davanti alla Commissione trasporti».
«Il salto di livello delle città - ha aggiunto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - potrà arrivare solo attraverso un corretto sviluppo del mercato immobiliare, a lungo tempo demonizzato e che oggi va riabilitato e riportato al centro della trasformazione delle città per uno sviluppo dal volto umano».
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