Roberto Bonizzi
Vedi Gratosoglio. Vedi bianco, rosso, azzurro. Il bianco è caratteristico degli alti edifici a torre. Il rosso quello delle stecche costruite negli anni '60, l'ossatura di questo quartiere popolare schiacciato tra via Dei Missaglia e il Lambro meridionale, costruito in una manciata di mesi quando Milano era alla ricerca di nuovi spazi per il boom, economico e della popolazione. L'azzurro, invece, è quello dei palazzoni più recenti, nel cuore di Gratosoglio, lungo via Baroni. Edilizia residenziale pubblica, condomini prefabbricati che, nella maggior parte dei casi, lasciano intravedere profonde crepe nelle facciate, infissi che hanno visto tempi migliori, giardini inservibili. E poi ascensori rotti, infiltrazioni d'acqua, umidità.
«Grato», come dicono i giovani per fare prima, è zona di periferia. Di residenti che invecchiano, quelli che erano arrivati con il boom edilizio. Zona di disagio sociale. Le piaghe si chiamano tossicodipendenza, alcolismo, delinquenza giovanile, microcriminalità. Fenomeni legati a doppio filo all'abbandono scolastico. Poi ci sono gli insediamenti recenti di extracomunitari che aumentano la conflittualità sociale e non favoriscono l'integrazione tra le diverse facce di Gratosoglio. Che forse non riescono a guardarsi.
«Il problema sono i punti di aggregazione - spiega Giovanni Verga, assessore allo Sviluppo del Territorio, che fa da guida nel viaggio attraverso le zone interessate dai contratti di quartiere -. Non ne esistono. Per questo una buona parte dell'intervento è destinata, oltre che alla ristrutturazione del patrimonio Aler, alla creazione di questi luoghi di incontro. Lungo via Baroni, l'asse centrale del quartiere, verranno create tre piazze, proprio per favorire la caratterizzazione di alcuni punti fondamentali di Gratosoglio che rischia di non avere un baricentro preciso e nemmeno elementi di collegamento tra i residenti». Nuove strutture al servizio delle persone. Oltre 40 mila euro per restituire qualità alle abitazioni e alla vita delle persone. «La realizzazione del contratto di quartiere - prosegue l'assessore alla Sicurezza Guido Manca, che ha partecipato alla stesura dei progetti definitivi - trasformerà profondamente la zona interessata per quanto riguarda i servizi sociali, il verde e l'arredo urbano con una particolare attenzione alla sicurezza, tema dominante in queste zone difficili a causa delle occupazioni abusive e della piccola criminalità, avvertita dalle persone anziane e sole». I soggetti in campo per il finanziamento sono il Ministero delle Infrastrutture, Regione, Comune, Aler e, in aggiunta, altri enti pubblici e privati.
All'altezza della scuola materna, in via Baroni, nascerà la piazza centrale di Gratosoglio. Dissuasori della velocità, verde pubblico e arredo urbano di qualità i primi correttivi che saranno introdotti. L'altra piazza nascerà nella parte Nord del quartiere. All'incrocio tra via Baroni e via Saponara, dove adesso termina la zona dedicata al mercato. Anche in questo caso verrà innalzato il piano stradale e definito un sistema di dissuasori della velocità per creare un punto di incontro. La terza piazza, invece, sorgerà quasi alla conclusione di via Baroni. Procedono spediti i lavori nel cantiere della nuova casa di riposo del quartiere. Circa 240 posti letto per anziani che dovrebbero essere a disposizione a partire dalla prossima primavera.
Oltre alla costruzione del condominio destinato alle giovani coppie, il contratto di quartiere ha individuato uno spazio per una residenza universitaria. Su via Dei Missaglia, poco lontano dal nuovo capolinea della metropolitana di piazza Abbiategrasso, sarà realizzato un palazzo costituito da 40 mini alloggi, per un totale di 80 posti letto per studenti.
Anche le torri bianche saranno trasformate attraverso il progetto approvato alla fine di gennaio. «In questo caso - continua l'assessore Verga - l'intervento riguarderà il piano terra dei condomini.
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