Gratta e vinci, 30 lotterie-truffa: sequestrati 800mila biglietti falsi

Vincere con quelli non era impossibile: ma i biglietti «fortunati» erano pochissimi, molti meno di quelli garantiti dai concorsi ufficiali, marchiati dai monopoli con la «v» gialla sovrastata dalla scritta «gratta». Sotto i cinquanta euro pagava il venditore che li aveva acquistati nel circuito abusivo. Sopra i 50 euro si invitava a telefonare al titolare del concorso. Ma di vincite grosse non ne risultano.
Più di 760mila biglietti di «gratta e vinci» falsi sono stati scoperti e sequestrati dal comando provinciale della Guardia di finanza in un’operazione condotta anche a Varese, Como, Brindisi, oltre che nel capoluogo lombardo. Erano nascosti nei magazzini di un’azienda specializzata in prodotti farmaceutici da banco, nel Varesotto. In mezzo alle scatole dei profilattici.
I biglietti erano pronti per essere immessi sul mercato con i nomi più disparati: kappa tris, poker rock, new stars, scopri l’asso, croupier, bonne chance, two jocker, zodiac, speedy, money street, inter slot. Concorsi abusivi, inventati, con colori sgargianti simili a quelli ufficiali, e chiamati «concorso a premi». Ogni tagliando, del valore nominale di 1 o 2 euro, garantiva al rivenditore un guadagno del 50 per cento, contro l’8 per cento previsto dalla legge.
L’indagine è nata quasi per caso. Un agente delle Fiamme gialle ha scoperto in un caffè un biglietto senza il marchio delle lotterie autorizzate dai Monopoli di Stato. In quel bar sono stati sequestrati oltre 1400 tagliandi, e la titolare dell’esercizio è stata denunciata. Poi è stato scoperto l’uomo che materialmente distribuiva i blocchetti falsi in diversi bar e locali di Milano e provincia. In casa sua sono stati trovati altri 5000 tagliandi e documenti utili a ricostruire il giro dei punti vendita riforniti. Nel corso delle indagini condotte dalla procura di Busto Arsizio la Guardia di finanza è risalita alle sedi della società promotrice delle lotterie abusive e al domicilio del titolare.
Il giro d’affari era di milioni di euro. Rivenditori e società promotrice incassavano proventi in nero, garantiti dalle somme che gli ignari cittadini sborsavano tentando la fortuna. I tagliandi finora sequestrati fanno riferimento a più di 30 concorsi fittizi, ed è probabile che siano presenti ancora in numerosi bar, locali pubblici e - per quanto noto allo stato attuale delle indagini - anche in punti vendita autorizzati. Il danno erariale supera i due milioni di euro. Al mancato introito delle imposte si aggiunge il «danno d’immagine» arrecato ai concorsi regolari. Tre per ora le persone denunciate.

I reati ipotizzati sono truffa aggravata e falsificazione dei valori di bollo.

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